Sannino esalta Dybala: "E' come un figlio, Paulo umile come lo era a Palermo. Infastidito dalle critiche. Consigli? Per diventare il numero uno deve fare un piccolo strappo..."

La prima tripletta in Champions League di Paulo Dybala non è passata di certo inosservata. Primo, perché nella Juventus ci erano riusciti soltanto Filippo Inzaghi, Alessandro Del Piero - che gli ha scritto pubblicamente sul social network "Twitter" - e Arturo Vidal; secondo poiché l'attaccante argentino è il secondo classe '93 a riuscirci dopo Harry Kane. La nostra redazione, però, ha voluto commentare la sua prestazione con il suo primo allenatore in Italia ai tempi del Palermo, Giuseppe Sannino:
Mister, come hai giudicato la sua tripletta?
"Per me, Paulo, è quasi come un figlio e ieri subito dopo la partita gli ho mandato un messaggio di congratulazioni. Era finito un po' nell'occhio del ciclone, ma ho apprezzato il suo modo di reagire. Perché non puoi essere sempre al top, specialmente se giochi in una grande come la Juventus. Onestamente sono rimasto infastidito da chi mette in dubbio le sue qualità, che sono indiscutibili. Un giorno viene criticato, l'altro viene esaltato: manca equilibrio nei giudizi. Lui ha dimostrato di essere un gran giocatore che ha tutte le carte in regola per poter arrivare tra i primi al mondo".
Un momento di appannamento, effettivamente, lo possono aver tutti.
"E' un uomo e come tutti può avere delle piccole pause. Il campione lo riconosci dalla giocata decisiva che ti permette di risolvere la partita, è nel suo dna esserlo. E la sua grandezza la vedi anche nelle interviste, in cui dice che deve lavorare di più proprio perché riconosce il periodo non felice che stava attraversando dal punto di vista delle prestazioni".
Dicevi che non è un problema di qualità, ma come mai Dybala non ha reso come ci si aspettava inizialmente?
"Innanzitutto, Paulo gioca in una squadra in cui tutti sono titolari compresi quelli che sono in panchina. La forza di Allegri è stata proprio questa, ovvero di saper tener fuori chi non rendeva al meglio in quel momento ed è successo a calciatori come Higuain, Khedira e altri grandi campioni. E' la grandezza della società, non è il nome che ti fa scendere in campo. Lui è partito in un certo modo, si è seduto in panchina e questo ha fatto capire al ragazzo che doveva far qualcosa in più. Come gli ho scritto, a me piacerebbe che lui facesse ancora un piccolo strappo in salita per diventare il numero uno al mondo. C'è ancora da fare un piccolo pezzettino di strada".
Che tipo di strappo intendi? Psicologico oppure tecnico?
"Per diventare il numero al mondo al livello di Messi e Ronaldo, intendo che deve lavorare ancora tanto. E' un ragazzo pulito e sa benissimo che cosa ci vuole per salire in cima. Soltanto raggiunto quello status potrà essere accostato ai due che citavo poc'anzi".
In tanti hanno parlato di un calo di Dybala che deriva da cause extracalcistiche. Ti sembra ancora lo stesso ragazzo che hai conosciuto a Palermo?
"L'ho visto dopo la partita di Parma, li non ha giocato dall'inizio ma quando era subentrato aveva fatto vedere di cosa era capace. E' lo stesso ragazzo che ho conosciuto quando è arrivato per la prima volta in Italia, questo secondo me è la bellezza dei grandi campioni poiché non cambiano e non si fanno influenzare da fattori esterni. Così credo sia stato anche per Ronaldo, anche se non lo conosco. Paulo è rimasto umile come allora".
Secondo te, chi è il partner perfetto di Dybala a livello di caratteristiche se la Juve dovesse giocare a due punte: Ronaldo o Mandzukic?
"Ok le due punte, ma Paulo può giocare con Ronaldo e Mandzukic. Lui può giocare anche sulla trequarti, come esterno. Non c'è bisogno di Sannino che dica come deve fare. La bravura di Allegri è sempre stata quella di non essere un integralista, di essere modulante per i giocatori che possiede e adattarli alla perfezione. Ieri ha giocato con Bernardeschi e Dybala dietro a Mandzukic, io ho visto una difesa a 3 con Cuadrado e Sandro sulle fasce, Pjanic e Matuidi nel ruolo di dighe, poi Bernardeschi e Dybala alle spalle del bomber croato. Citando Bernardeschi, è cresciuto tantissimo anche grazie alla possibilità di aver accanto dei grandi campioni. Lo stesso discorso vale per Paulo".
Credi che la Juventus sarebbe ancora intenzionata a cederlo nel mercato di gennaio?
"No, non credo che la Juve possa privarsi di un giocatore come Paulo nel mercato di gennaio. Ho letto anche io questo tipo di notizie, ma la società non ha bisogno di consigli. Se vorranno cederlo lo faranno, dubito accada a metà stagione specialmente perché parliamo di un ragazzo come Dybala che fa parte del progetto della Champions League. Anzi, di questa benedetta Coppa dei Campioni. Permettimi in conclusione di dire una cosa".
Prego, mister.
"E' vero che Allegri ha tanta qualità e sa come mettere in campo i giocatori, ma non ho mai visto un calciatore alla Juventus far polemica. Mai. Nemmeno attraverso i media. Questa è una grande eccellenza. Volevo poi fare i complimenti a Marotta, è un grande dirigente e mi spiace che ha lasciato la Juventus. A lui vanno i miei più vivi complimenti per l'operato di questi anni, augurandogli il meglio per le successive collaborazioni".
Si ringrazia Giuseppe Sannino per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.