Arrivare o meno a David può essere una scelta. Ma le aste non aiutano

18.11.2024 21:00 di  Andrea Losapio   vedi letture

C'è un prima e un dopo Marotta nei parametri zero della Juventus. Perché finché c'era l'ex amministratore delegato, ora in forza all'Inter, erano arrivati spesso ottimi giocatori, future plusvalenze. Una su tutte è quella di Paul Pogba, preso come un giovane da aggregare alla prima squadra e farlo crescere con Marchisio, Pirlo e Vidal, salvo poi vederlo esplodere in tutta la sua forza, riuscendolo poi a cedere a 127 milioni - con il 20% che andò a Mino Raiola, ma questa è un'altra storia - al Manchester United.

Da quando è andato via Marotta i parametri zero non hanno avuto la stessa funzionalità. Più spesso per cercare il colpo, come Rabiot o Ramsey, si è perso di vista l'obiettivo principale, cioè quello di dare una puntellata a un reparto specifico con chi poteva poi eventualmente essere rivenduto. Per Jonathan David dev'essere la stessa cosa: giocatore forte che però è sulla cresta dell'onda e, per convincerlo, servirà sborsare uno stipendio importante, quasi a livello dei più pagati in bianconero. Cosa che poi potrebbe non renderlo di facile rivendita.

Quindi bene David, ma l'asta è assolutamente da evitare. E sembra già partita con Bayern Monaco e anche Barcellona sul suo profilo. Società che hanno un portafogli differente rispetto alla Juventus attuale e che, dunque, possono essere una concorrenza impossibile da pareggiare senza dissanguarsi. E la storia della Juve, almeno negli ultimi anni, dice che i parametro zero non portano fortuna se strapagati.