Calendario internazionale fitto, l'allarme di Calcagno: "Occorre tutelare la qualità dello spettacolo"
L'Associazione Italiana Calciatori ha pubblicato uno studio chiamato "Injury time" per evidenziare l'aumento degli infortuni. Ne ha parlato oggi Umberto Calcagno alla Gazzetta dello Sport: "Aumentare l’offerta di calcio in tv sembra essere l’unica risposta delle istituzioni internazionali del nostro sistema al calo dell’interesse dei tifosi verso il calcio ed al decremento del valore dei diritti tv. Aumentare l’offerta significa aggiungere partite, trasferte, impegni ad atleti che sono già prossimi ad una soglia molto alta di rischio infortunio. Non è più solo una questione di tutela della salute. Il nostro impegno è quello di tutelare la qualità dello spettacolo che offriamo ai nostri tifosi".
"Lo dicono con chiarezza i dati delle ultime due stagioni: se un calciatore disputa più di 55 partite con il club (oltre alla Nazionale), statisticamente rischia di essere indisponibile per almeno 70 giorni in una stagione. Questo equivale a dire che per 70 o più giorni il pubblico non potrà vedere in campo alcuni dei migliori protagonisti del gioco per cui ha pagato il biglietto, allo stadio o in tv".