Sabatini: "Nessun dramma per il k.o dell'Italia. Cambiaso sempre al top, Rabiot tuttocampista di altra categoria"
Direttamente dalle pagine di "Calciomercato.com", Sandro Sabatini commenta così il k.o dell'Italia in Nations League contro la Francia (1-3): "Conta il giusto, cioè quasi nulla il primo posto sfumato in Nations League. Non facciamo drammi né processi a Spalletti, ci mancherebbe. Però un po’ di delusione è giusto accennarla, anche perché ci eravamo abituati bene dopo l’Europeo. Troppo bene. Invece la Francia, che stravince 3-1, ci riporta sul canale che non trasmette Sinner. Nel calcio non siamo padroni del mondo. Basta saperlo.
Comunque basta, per favore. Basta con la ricerca del titolo su chi “è il nostro Sinner”. Basta e avanza da quando l’investitura era toccata a Federico Chiesa, stritolato dal paragone come un Fritz qualsiasi. Stavolta il paragone improponibile era toccato a Daniel Maldini, coetaneo del tennista numero uno al mondo ma - per intendersi - in carriera con un numero totale di presenze in serie A pari al conto delle vittorie di Sinner nel 2024. Ecco. Non scherziamo. Basta, per favore.
Prima di raccontare e commentare la prestazione contro la Francia, va detto che pochi giorni fa in Belgio c’era stata proprio la sensazione di aver ammirato “11 Sinner” in maglia azzurra. Era spirito di squadra. Gruppo azzurro in purezza. Ma anche un’esagerazione, bisogna dirlo, soprattutto alla luce della sconfitta subita dal Belgio addirittura contro Israele.
Quel che resta della sconfitta con la Francia è un misto tra considerazioni collettive (Italia presuntuosa e distratta sui calci piazzati) e istruzioni sui singoli: Rovella meglio di Locatelli, Barella dietro la punta vale la metà, Retegui troppo isolato ed è un peccato che non sia mai stato provato in coppia con Kean. Tutto il resto, come al solito: compresi Cambiaso e Dimarco, sempre al top. I tre della difesa, invece, hanno avuto una serata molto più complicata rispetto a quella rilassante vissuta con Lukaku e compagni.
Nella Francia, un piacere rivedere Rabiot, tuttocampista di altra categoria. Guendouzi in formato super Lazio sottolinea invece un Kone regista potentissimo che alla Roma non hanno mai visto. Si è invece rivisto il Thuram di agosto-settembre: buon segno per l’Inter".