L'errore più clamoroso della storia del VAR e tutte le domande da porsi dopo Juventus-Salernitana. Le motivazioni date dall'AIA rendono tutto più assurdo e grave
Davide Nicola, che è uomo di profondi valori e onestà, non aveva probabilmente rivisto le immagini di Juventus contro Salernitana, dell'ininfluente posizione di Leonardo Bonucci ma soprattutto quella di Antonio Candreva. Sicché suona come un boomerang il suo dire che "il VAR ha ridato credibilità al gioco del calcio", perché la rete annullata ad Arkadiusz Milik in occasione del 3-2 dell'Allianz Stadium di due sere fa, racconta proprio l'esatto contrario. Bonucci è in fuorigioco ma non inficia in alcun modo nel gol, secondo le prime immagini. Poi, dopo che sono emerse le seconde, l'errore raddoppia: il difensore è in posizione regolare e la Juventus si è vista sottrarre ingiustamente due punti.
Troppi 'perché'
Nell'epoca dell'occhio umano, delle impressioni a caldo, dell'assenza dei replay, sarebbe stato grave, gravissimo ma le sviste anche macroscopiche sono giustappunto umane. Però così no. C'è una tecnologia inventata e poi affinata proprio per evitare topiche del genere. Perché il VAR non ha visualizzato ogni inquadratura disponibile? Perché, visto che era proprio il fuorigioco di Bonucci il tema in questione, e non un fallo in area che avrebbe potuto spostare l'occhio altrove, non è stata considerata la posizione di tutti i giocatori in campo? Perché l'AIA ha detto che "non aveva tutte le inquadrature" e non si è presa il tempo utile per recuperare anche la telecamera tattica in un momento così decisivo per le sorti di una gara?
Così è dannoso e inutile
Perché il VAR, che ci ha abituati a strazianti attese per degli 'step on foot', per dei contatti o dei falli di mano impercettibili e dunque opinabili, al netto dei regolamenti, non si è preso tutto il tempo necessario per valutare una questione oggettiva, e non soggettiva? Non c'è neanche la questione della linea 'allargata', che in prima battuta i moviolisti hanno provato a metter sul piatto per valutare la posizione di Bonucci. No. Candreva tiene in gioco tutti di almeno mezzo metro. Cosa significa? Che il VAR così non solo è inutile ma pure dannoso. Perché se per le questioni di valutazione personale dell'arbitro può essere un ausilio, in questi casi no. Non devono esserci mezzi termini: è fuorigioco o è valido. Senza vie di mezzo. E il gol della Juventus era buono.
L'errore più grave della storia del VAR
Il comunicato dell'AIA di ieri rende ancora tutto più grottesco. Perché sbagliare è umano, farlo con uno strumento in mano perché questi errori debbano essere azzerati è assurdo, incomprensibile, inconcepibile. Averlo 'monco', non averlo ravvisato, non avergli posto soluzione, rende tutto ancora più grave e paradossale. Può essere ora l'appiglio di tutti, "non c'erano le telecamere", "non c'erano le inquadrature", e buonanotte all'oggettività. Non servono altre parole, così come non ne servono per valutare quel che di gravissimo è accaduto anche tra Lecce e Monza, coi rigori non dati ai salentini, oppure alla Fiorentina in occasione del 2-1 del Bologna. Il VAR in linea teorica doveva essere una manna dal cielo, il problema è l'inadeguatezza di molti che lo utilizzano, di chi è dietro alla telecamera, dell'assenza di ex calciatori (per riprendere una proposta di Marco Tardelli) al fianco degli arbitri al monitor proprio per supportarli in situazioni di campo come quella del Dall'Ara. Però su Juventus-Salernitana c'è ben poco da dire. Il danno. La beffa di Milik espulso. Gravissimo, forse l'errore più incredibile della storia recente del calcio italiano da quando è stato introdotto il VAR.