Il doppio ex Lanzafame: "Parma trasferta complicata, si vede la mano di Chivu. La Juve non deve lasciarsi scappare Yildiz. Tudor? Sì alla riconferma"

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'allenatore della Luese Cristo Alessandria e doppio ex del posticipo di Pasquetta tra Parma e Juventus, Davide Lanzafame, per parlare approfonditamente del match e non solo:
Come procede la tua avventura con la squadra piemontese?
"Le cose stanno andando discretamente bene, siamo terzi in classifica e cercheremo di finire bene l'anno con le ultime due sfide. L'obiettivo sarà quello di provare ad accedere ai play-off, per cercare di fare il meglio possibile".
Futuro? Bolle già qualcosa in pentola?
"Onestamente non lo so, il mio interesse è ora di finir bene la stagione. Ci sono delle situazioni aperte in questo momento, il mio desiderio sarebbe quello di allenare all'interno di un progetto serio in cui crescere e potermi divertire".
Serietà che è un tema attuale anche in casa Juventus, visto che c'è da finire al meglio una stagione non di certo esaltante nei risultati. Come la stai vedendo con Tudor in panchina?
"Io sto vedendo una Juve nettamente in crescita con l'arrivo del nuovo allenatore, c'è più motivazione e voglia di far bene. Tudor, in poco tempo, sta ricostruendo lo spirito di appartenenza che c'è nel club, poi questo lo si può vedere in maniera chiara durante le partite. Il gioco è completamente differente da quello di Thiago Motta, le cose stanno andando bene e ora la squadra sta percorrendo la strada corretta".
Hai vissuto la Juventus da calciatore, ma perché quando in società tentano di cambiare il Dna le cose non vanno mai bene?
"Penso che ci siano delle caratteristiche culturali anche da un punto di vista del gioco e della tipologia dell'allenatore. Il Barcellona è sempre stato improntato al bel gioco, il Real Madrid con un calcio fatto di campioni e in un contesto in cui l'allenatore tattico non è mai stato apprezzato. La Juve l'ho sempre vista con molti italiani e con un Dna vincente. Non è facile cambiare la mentalità ad una squadra che in cent'anni di storia ha sempre avuto delle caratteristiche ben distinte, da questo punto di vista Tudor è più in linea con il Dna di quanto non lo sia mai stato Motta".
Pensi che la dirigenza confermerà Tudor?
"Penso proprio di sì, Tudor è un allenatore giovane che ha vissuto la Juventus da calciatore e da allenatore. Se ottiene il risultato in cui tutti sperano, non vedo perché non possa essergli data questa possibilità. Poi bisognerebbe vedere le alternative che ci sono, come virare su un top manager come Antonio Conte oppure continuare su una linea giovane con esperienza. Tudor, tra l'altro, ha già acquisito una consapevolezza importante".
Mi hai citato Antonio Conte che conosci non bene, di più.
"Con il mister vai sull'usato sicuro, ma i parametri a livello salariale sono anche ben diversi. Sono scelte manageriali che la Juve saprà valutare sicuramente meglio di me".
Il Tardini, passando alla partita, è da sempre un campo molto ostico per i colori bianconeri. Come dobbiamo leggere la sfida?
"Partita complicata, perché il Parma è in salute e con l'arrivo di Chivu è reduce da due ottimi pareggi con Inter e Fiorentina. E' una squadra in piena lotta salvezza, la Juve però dalla sua è in possesso delle carte in regola per poter ottenere i tre punti e non può più permettersi passi falsi per l'obiettivo Champions League. Ma i bianconeri, al pari dell'Atalanta, sono favoriti per raggiungere la qualificazione".
Si parla della mano di Tudor, ma anche quella di Chivu sembra già esser molto evidente. Quali sono gli aspetti in cui il suo Parma è migliorato?
"La vedo un po' più solida rispetto a quando l'allenava Pecchia, che è un bravissimo allenatore e che faceva anche un calcio abbastanza propositivo. Poi è chiaro che quando la squadra è giovane e si deve salvare, bisogna essere anche fortunati per ottenere i giusti risultati. Secondo me è stato un po' sfortunato nel lasciare qualche punto per strada, nonostante il gioco sia sempre stato propositivo. La scelta della dirigenza del Parma è stata più di scossa per cercare di ottenere una salvezza che, in questo momento, significherebbe vincere uno scudetto. Sono stato lì e gli anni di purgatorio sono stati molto traumatici, un'eventuale retrocessione non sarebbe la cosa migliore per la piazza".
Negli anni in cui sei stato al Parma, tra l'altro, hai sempre fatto delle ottime prestazioni contro la Juve.
"Sì è vero, uno dei miei ricordi più belli è sicuramente la doppietta all'Olimpico nella partita che vincemmo 3-2. E' indelebile nella mia testa e conserverò quei momenti con molto affetto. In quel periodo, comunque, c'era un incastro di emozioni in quanto ero di proprietà della Juventus e non esultai per rispetto della società in cui ero cresciuto. Cominciai il mio percorso in bianconero a 6 anni finché poi non arrivai in prima squadra, era il minimo che potessi fare e nutro ovviamente grandissima stima sia per il Parma che per la Juve".
Chi sono i talenti più in vista lato Parma?
"C'è Bonny che è un attaccante moderno, fisico, abile nella protezione della palla. Mi ricorda un Lukaku acerbo, a me piace molto ed è cresciuto rispetto allo scorso anno. Sarà sicuramente uno dei pezzi più pregiati per la prossima estate. Bernabé è forte, è stato tra gli artefici della promozione ed è stato un pochino penalizzato dagli infortuni. E' un ragazzo giovanissimo e dotato già di un'ottima leadership in campo. Poi vedo bene Man, che è migliorato esponenzialmente con Pecchia e quest'anno ha anche dimostrato di essere all'altezza della Serie A".
Chiudo con un parere: che ne pensi di Yildiz?
"Ha fatto una stagione un po' altalenante, con dei grandi picchi di prestazioni e momenti di digiuno piuttosto importanti. Ma questo fa parte del suo percorso di crescita, ricordiamoci che è un 2005 e non ha ancora compiuto 20 anni. Secondo me l'errore più grande sarebbe quello di sobbarcarlo di troppe responsabilità, è un futuro crack a livello internazionale e gli deve esser dato il tempo per consacrarsi. Lo step di crescita è evidente rispetto all'anno scorso, ora bisognerà ripartire da questo ragazzo che è forte in campo e maturo fuori. La Juve non deve lasciarselo scappare".
Si ringrazia Davide Lanzafame per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.