Marelli: "Rigore assegnato alla Juve inesistente per più motivi. Giusto non convalidare gol Saponara"

L'ex arbitro Luca Marelli analizza gli episodi da Var di Juventus-Sampdoria sul suo sito internet: "Dopo gara polemico e, soprattutto, ancora tante gravi imprecisioni regolamentari da parte di taluni addetti ai lavori. Se ne sono lette e sentite di ogni soprattutto sull’ultimo episodio che, in realtà, è di facilissima lettura. Andiamo con ordine.
Al minuto 29, su un calcio d’angolo dalla fascia sinistra, Emre Can devia il pallone verso il centro dell’area.
Valeri lascia proseguire. (...) questo tocco di braccio è impossibile da vedere in presa diretta dato che il braccio di Emre Can è coperto dal giocatore della Sampdoria e, soprattutto, l’arbitro non ha alcuna profondità visiva.
Il VAR Maresca richiama il collega alla prima interruzione e gli consiglia di visionare l’episodio a bordocampo.
Per valutare questo episodio dobbiamo eliminare alcune imprecisioni lette ed ascoltate nel pomeriggio:
– non ha alcuna importanza che Emre Can abbia gli occhi chiusi e la testa bassa: deve essere valutata la punibilità, non l’atteggiamento del calciatore;
– il giocatore della Sampdoria non sfiora nemmeno l’avversario.
Valeri, dopo “on field review“, decide di assegnare il calcio di rigore.
La scelta, a mio parere, è corretta.
Ormai sappiamo che i parametri sui tocchi di mano in area di rigore hanno spostato da anni l’asticella dalla volontarietà alla colposità. Lo scrissi oltre un anno e mezzo fa ed anche l’IFAB, dalla prossima stagione, eliminerà dal regolamento la parola “volontarietà” dato che si tratta di concetto ampiamente superato.
Ciò non significa che dobbiamo già da ora applicare il regolamento 2019/2020 ma, al contrario, questa annunciata novità certifica che già oggi, con le indicazioni tecniche adottate, la volontarietà è elemento superato dai fatti e dalle interpretazioni.
Un calciatore che si opponga alla traiettoria del pallone in questo modo, su un pallone calciato da venti metri e senza alcun avversario davanti deve assumersi il rischio che, sbagliando l’impatto di testa, possa essere sanzionato con un calcio di rigore.
Interessante, anche per smontare obiezioni in tal senso, l’ultima immagine: non è vero che la postura di Emre Can sia l’unica possibile in elevazione dato che Praet, impegnato nella medesima azione, salta col le braccia basse, a dimostrazione che si può tentare di intercettare il pallone senza forzatamente alzare i gomiti oltre una certa altezza.
Giusto il rigore, corretto non sanzionare disciplinarmente Emre Can.
Al minuto 63 Valeri fischia un altro calcio di rigore, questa volta in favore della Juventus e per un tocco di mano del difensore Ferrari:
Maresca richiama nuovamente Valeri alla “on field review” ma per un motivo opposto: se nel primo caso è intervenuto a segnalare un chiaro ed evidente errore nel non aver assegnato il rigore, in questo caso interviene per segnalare come chiaro ed evidente errore un rigore fischiato:
Questo rigore è inesistente per più motivi.
Per fare un paragone, assomiglia molto al rigore reclamato mercoledì dalla Fiorentina contro il Parma, con la differenza che questo episodio si concretizza su calcio d’angolo e non su punizione dalla trequarti.
Ci sono almeno due motivi per i quali il calcio di rigore non sussiste:
– braccio aderente al corpo: più vicino di così è impossibile;
– pallone inaspettato dato che spunta all’improvviso dopo essere stato mancato dai calciatori davanti a lui di un paio di metri scarsi.
Quel che sorprende di questo episodio è che Valeri lo abbia confermato dopo “on field review“: altro episodio (di parecchi, anzi troppi, visti in questo girone di andata) che certifica la necessità di affrontare il tema con grande attenzione nei prossimi venti giorni perché, in caso contrario, questi tocchi rischiano di essere un vero e proprio terno al lotto.
In pieno recupero, al 91esimo, la Sampdoria trova la rete del pareggio con Saponara che realizza una rete straordinaria superando Perin.
Dopo un minuto circa Maresca richiama nuovamente Valeri alla review per la posizione dello stesso Saponara che si impossessa del pallone rientrando dal fuorigioco.
Fuorigioco che dipende solo da un fatto: il tocco di Alex Sandro sul contrasto di Defrel è da considerarsi una giocata oppure una semplice deviazione?
Prima di tutto eliminiamo un frainteso molto comune: deviazione e giocata sono concetti completamente differenti dal “save“.
Alcuni hanno cercato un parallelismo tra questo episodio e la rete annullata ad Insigne contro la SPAL. Questo parallelismo non ha senso: nel caso di un tiro in porta, la deviazione di un difensore, per quanto volontaria, non sana MAI la posizione di fuorigioco. In questo caso non si tratta di un tiro in porta ma di un tocco che dobbiamo qualificare come deviazione (ininfluente ai fini della valutazione della posizione di partenza dell’attaccante) o come giocata (che avrebbe rimesso in gioco Saponara).
In questo caso siamo di fronte, senza alcun dubbio, ad una deviazione.
Sul passaggio di Perin, Defrel anticipa Alex Sandro che solo successivamente, con la gamba sinistra, colpisce il pallone in modo del tutto fortuito. Per tal motivo il tocco del difensore non rimette in gioco Saponara, per cui la posizione del giocatore della Sampdoria deve essere valutata nel momento in cui il pallone viene intercettato da Defrel.
E non ha alcuna importanza che Defrel volesse controllare o meno il pallone oppure fare qualsiasi altra azione: il fuorigioco deve essere valutato nel momento del passaggio, che sia volontario o meno. Nel momento del tocco di Defrel, Saponara è abbondantemente oltre il penultimo difendente.
Per fare un esempio al contrario: se Defrel avesse tentato di intervenire sul passaggio di Perin ad Alex Sandro senza riuscirci ed Alex Sandro avesse colpito male il pallone, allora saremmo stati di fronte ad una giocata concretizzatasi in un controllo sbagliato che avrebbe rimesso in gioco Saponara.
Così non è stato: il momento decisivo dell’azione è l’intervento di Defrel, determinando la semplice deviazione del difensore della Juventus.
Giusta anche la “on field review“: non si tratta di una semplice rilevazione geografica ma di una valutazione soggettiva perché è solo l’arbitro che deve determinare se si sia trattato di deviazione o di giocata.
La scelta è corretta.
Per quanto bellissimo, il gol di Saponara non poteva essere convalidato".