Marchetti a TMW Radio: "La Juventus ha ridotto il gap con l'Inter e Motta gode della fiducia della società"

03.09.2024 12:30 di  Rosa Doro  Twitter:    vedi letture
Marchetti a TMW Radio: "La Juventus ha ridotto il gap con l'Inter e Motta gode della fiducia della società"
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Durante l'appuntamento odierno con L'Editoriale sulle frequenze di TMW Radio è intervenuto Luca Marchetti. Queste le sue parole:

Osimhen in prestito al Galatasaray, chi fa il vero affare?
“Il Galatasaray, non c’è dubbio. Osimhen invece va a giocare in un campionato che non avrebbe mai neanche preso in considerazione prima. Il Napoli non dovrà pagare l’ingaggio, ma c’è una perdita a livello di valore del giocatore. Tutte e due le parti hanno sottovalutato l’andamento del mercato. Non voglio dare colpe a nessuno ma, data la consapevolezza che Osimhen e Napoli non potevano andare avanti insieme, non si è presa in considerazione l’ipotesi che se il mercato non avesse funzionato si sarebbe dovuta trovare una soluzione alternativa. A Napoli comunque una spesa così importante non era stata mai fatta; forse c’era stata nell’anno di Ancelotti, ma in quel caso c’erano state anche delle uscite. Con centotrenta milioni di passivo, gli azzurri hanno il secondo disavanzo d’Europa, e questa situazione non era preventivata. Osimhen del resto non ha avuto un mercato all’altezza delle sue aspettative, per quanto poi sia saltato solo all’ultimo il trasferimento l’Arabia. Il mercato di quest’Estate però è stato differente rispetto agli scorsi. Basti pensare che il trasferimento più caro è stato Julian Alvarez all’Atletico per settantacinque milioni. Persino l’Inghilterra ha speso cinquecento milioni in meno rispetto alla scorsa Estate.
Ad ogni modo ho la sensazione, vedendo da fuori, che sia una sconfitta per tutte e due le parti”.

Napoli e Juventus sono state le regine del mercato italiano?
“Non c’è dubbio, sono quelle che hanno migliorato in maniera più evidente la propria rosa e che hanno colmato le rispettive lacune nel minor tempo possibile. Il rischio del Napoli di fare il mercato anche senza i soldi di Osimhen è paragonabile al rischio della Juventus di mettere ai margini giocatori importanti. I bianconeri hanno fatto un grande mercato e hanno rinnovato la linea mediana, anche se Motta finora ha preferito proseguire sulla vecchia guardia e sui giovani”.

Che tipo di gestione hai visto ad ora a da parte di Thiago Motta?
“Finora è stato molto deciso e presente nelle sue scelte, come lasciar sempre fuori dall’undici titolare Danilo e Douglas Luiz. Savona ha dimostrato di esser bravo, così come Mbangula, però gli interrogativi sul perché non siano pronti gli altri elementi restano. Il tutto ovviamente sempre rispettando l’allenatore, anche perché poi è il risultato che conta. Ora il nuovo tecnico gode anche della fiducia della società e ha mostrato anche una buona solidità a livello difensivo. Con il tipo di spese fatte i bianconeri hanno ridotto il gap con l’Inter e non possono non pensare ad un posto di prestigio in campionato, così come lo stesso Napoli di cui prima. Il Milan invece ha fatto una buona squadra, ma i primi balbettii vengono chiaramente amplificati, perché Fonseca non è che fosse stato già accolto con festoni”.

Come se ne esce dal problema spogliatoio in casa Milan?
“Intanto bisognerebbe capire anche il ruolo di Ibrahimovic, se è un consulente o un dirigente. Se è un consulente ha fatto bene ad andare in ferie, se è un dirigente no. Ad ora si senta l’assenza dell’importanza di una figura dirigenziale di livello. Il direttore sportivo per esempio non fa solo la squadra, ma supporta che l’allenatore nelle scelte, lo pungola se sta prendendo una direzione non perfetta. Se pensasse solo al mercato si chiamerebbe direttore del mercato, dove il Milan ha invece lavorato in maniera funzionale. Ora la società deve supportare il lavoro dell’allenatore, scelto proprio perché si sapeva che non sarebbe andato in contrasto con la società stessa”.

A Roma si è ritrovata un po’ di serenità con il punto guadagnato a Torino?
“Intanto il mercato della Roma potrebbe essere chiuso con Hermoso, non è detto che arrivi pure Hummels, anche perché il mercato degli svincolati è lungo. Tre difensori centrali ad ogni modo sarebbero pochi per una stagione così lunga, un altro andrebbe preso in base alle esigenze di De Rossi. I giallorossi ad ora hanno un gruppo competitivo e penso che con Koné e Saelemaekers sia anche più equilibrato. Ora questo insieme di giocatori deve diventare squadra, ma va risolta la posizione di Dybala. Se lo si vuole rendere protagonista bisogna costruire la squadra attorno a lui, altrimenti può partire anche dalla panchina come accaduto a Torino. Uno dei compiti di De Rossi dev’essere mettere il giocatore nella posizione di esprimersi al meglio”.

Come ti spieghi la vicenda di Barrenechea e Iling, comprati dall’Aston Villa e poi mandati via in prestito?
“A volte le operazioni di mercato vengono impostate anche sulle necessità economiche. L’Aston Villa prendendo due ragazzi molto bravi ha contribuito a rendere possibile l’operazione Douglas Luiz. Dopo un periodo di valutazione, neanche troppo breve, sono andati via in prestito. Penso sia anche un discorso di valorizzazione dei giocatori stessi; magari in Inghilterra avrebbero giocato di meno, mentre a Valencia e Bologna possono trovare più spazio”.