Tiago Djalò, Alberto Costa e Conceicao: il Portogallo non va bene alla Juve

Tiago Djalò può tornare alla Juventus con qualche mese d'anticipo. La notizia non farà particolarmente piacere ai dirigenti bianconeri, visto quanto successo nel corso degli ultimi tempi. Scippato all'Inter a gennaio dell'anno scorso, con Massimiliano Allegri non è mai stato preso in considerazione - solo sedici minuti nell'ultima gara, ininfluente, contro il Monza - mentre Thiago Motta lo ha bocciato senza possibilità di appello dopo pochi allenamenti, spedendolo poi al Porto per una stagione.
Diciamo che le scelte ricadute sui portoghesi, nell'ultimo anno e mezzo, non sono state così premianti. Detto di Tiago Djalò - che domenica sera ha partecipato alla festa di compleanno di Otavio, durata fino alle quattro del mattino - anche Alberto Costa non è stato, finora, un grande fattore, per usare un eufemismo. Costato 14 milioni, potrebbe finire in prestito a luglio prossimo. Doveva essere un acquisto in prospettiva, rischia di essersi bruciato la sua opportunità alla Juventus.
Poi ci sono Francisco Conceicao e Renato Veiga, entrambi presi in prestito secco - e pagati profumatamente - che per motivi diversi rischiano di non essere confermati. Chico ha iniziato molto bene, salvo poi accartocciarsi su se stesso, un po' come tutta la Juventus di Motta. Invece il difensore costa tantissimo e il Chelsea non ha intenzione di cederlo, a meno che non arrivi una proposta da 50 milioni. Quindi, di fatto, serve per arrivare in Champions e poi salutarlo. Insomma, una rotta non particolarmente straordinaria da percorrere per la Juve degli ultimi diciotto mesi.