Riccardo Scirea: "La Juve è ancora parte della mia famiglia. Ritirare la maglia numero 6 di mio padre? No"

Intervistato da "La Gazzetta dello Sport", Riccardo Scirea, figlio del compianto Gaetano, ricorda così il padre, pilastro e capitano della Juventus e della nazionale negli anni '80: "La scomparsa di mio padre? All’inizio, e per un po’ di tempo, era come se non ci volessi credere: un dolore così forte che lo rifiuti. Al punto da fare finta di nulla. Il mio cervello non elaborava la cosa. Poi io e mamma ci siamo fatti forza anche per rispondere alla tantissime manifestazioni d’affetto. E in seguito ho cercato di trasmettere l’esempio di papà ai miei figli.
Se la Juve deve ritirare la sua maglia numero 6? No, io sono felice quando vedo la numero 6 bianconera in campo. Papà manca molto al calcio, ha fatto tanto, ha dato l’esempio. Ed è giusto che i bambini sognino di giocare con quella maglia.
Come sarebbe stato lavorare con lui? Credo che lui oggi sarebbe ancora su una panchina. Non so se ci sarebbe stata l’opportunità di lavorare insieme, ma mi sarebbe piaciuto. Ho tutti gli appunti che papà aveva compilato quando faceva il secondo di Zoff e andava a studiare le rivali della Juve. Mi ha dato alcuni spunti interessanti.
Juve ancora parte della mia famiglia? Certo, è normale. Ho sempre assaporato l’ambiente, lo spogliatoio, lo stile, il modo di pensare, la juventinità. Il senso di responsabilità. Continuo a imparare e spero di aver dato qualcosa: sono match analyst dal 2008, credo di essermi meritato la fiducia".