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Sergio Porrini: "Motta vorrà giocare a calcio, incuriosito da Thuram. Koopmeiners? Dubbioso dai giocatori che arrivano dalla gestione Gasperini. Su Yildiz..."

22.07.2024 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Sergio Porrini: "Motta vorrà giocare a calcio, incuriosito da Thuram. Koopmeiners? Dubbioso dai giocatori che arrivano dalla gestione Gasperini. Su Yildiz..."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex difensore bianconero ora vice allenatore dell'Ascoli, Sergio Porrini, per parlare approfonditamente degli ultimi avvicendamenti in casa Juve e non solo:

La nuova stagione della Juventus, almeno rispetto al recente passato, sembra esser partita con un piglio decisamente diverso.

"Sì, poi bisognerà vedere sempre quando la stagione comincerà veramente. Le società, ogni anno, cercano sempre di rinforzarsi e lavorano per esser creare delle squadre competitive, poi solo il campionato ci dirà se riusciranno o meno nei loro propositi. La sensazione è che ci sia stato un cambiamento a partire dalla guida tecnica che ha idee e filosofia differente dal precedente, con la speranza che la novità possa fin da subito notarsi".

Ci siamo soffermati molto spesso in passato su Allegri, a tuo parere invece quale sarà la novità che cercherà di portare Thiago Motta fin da subito?

"La sua filosofia è quella di gioco del calcio e di costruire sin dalla fase di possesso del portiere, con questi continui interscambi di giocatori dove fai fatica a volte a considerare la funzione del difensore centrale in possesso di palla e lo abbiamo visto bene lo scorso anno con Calafiori. C'era sempre la voglia di fare la partita con il possesso palla, mai della ripartenza anche se l'avversario era più forte. Queste idee sono agli antipodi rispetto al recente passato, bisognerà poi capire se Thiago Motta riuscirà a rimetterle in pratica qui alla Juventus".

Pensi che i giocatori impiegheranno molto tempo per assimilare questo nuovo tipo di calcio?

"Nel momento in cui avviene un cambiamento alla guida, non è mai semplice riuscire ad apprendere subito. Ogni allenatore apporta un qualcosa di nuovo, esiste proprio una preparazione estiva in modo che le idee vengano inculcate attraverso il lavoro. Visti i risultati ottenuti da Motta a Bologna, sono sicuro che i giocatori della Juventus riusciranno ad imparare i nuovi meccanismi di gioco".

In conferenza stampa si è parlato di nuovo ciclo, non è che si stanno creando le stesse analogie del 1994 e dell'avvento di Marcello Lippi sulla panchina bianconera?

"Ci può essere questo parallelo a livello di entusiasmo e di nuovi volti, ma lì c'era una Juventus che veniva da anni senza vittorie ma con dei campioni in squadra come Vialli e Baggio. E i giocatori presenti erano già forti, poi la dirigenza riuscì in maniera oculata a portare dei campioni del calibro di Deschamps, Ferrara, Paulo Sousa e c'era già una giovane promessa come Del Piero. Lippi apportò delle metodologie nuove con un preparatore, il compianto Ventrone, che ci fece ottenere dei grandi risultati. Qui, invece, non ci sono dei calciatori abituati a vincere e pian piano bisognerà costruire questa mentalità vincente. Oggi, fin qui, sono arrivati dei ragazzi che non hanno ancora vinto molto e non hanno ancora uno spessore top a livello internazionale. L'unica cosa che accomuna quelle due Juventus è il periodo non vincente in campionato".

Dei nuovi arrivati, c'è qualcuno che ti incuriosisce di più?

"Decisamente Thuram, visto quanto fatto dal fratello all'Inter. Non lo conoscevamo benissimo, invece ha dimostrato di essere un calciatore fortissimo. Sono incuriosito da questa coppia di fratelli, con un padre che già conosce benissimo l'ambiente bianconero".

In ottica campionato, invece, vedi sempre l'Inter favorita?

"Sì, ha dominato l'anno scorso senza problemi e sta mantenendo la stessa rosa. I nerazzurri partono con un grande vantaggio, il Napoli che con l'arrivo di Antonio Conte può ritrovare l'entusiasmo è un po' dietro come Juventus e Milan. Poi vediamo, è sempre il rettangolo verde a decidere".

C'è un po' di curiosità per vedere il Napoli di Conte?

"Ho gran curiosità nel vedere se riusciranno ad andar d'accordo lui e il presidente, poiché sappiamo benissimo il tipo di interferenza che possa portare De Laurentiis all'interno dello spogliatoio nel momento in cui dice la propria idea. Vediamo se riuscirà con Antonio Conte a stare un po' più in disparte".

Prima mi dicevi che l'Inter è favorita su tutte, ma se la Juve dovesse completare l'acquisto di Koopmeiners? Non riuscirebbe a raggiungere il suo livello?

"E' sicuramente un calciatore importante, ma resto sempre scettico sui giocatori che arrivano dalla gestione Gasperini. E mi spiego: è un allenatore che riesce sempre ad ottenere dai calciatori il 200% grazie alla sua metodologia di lavoro, ma poi non riescono mai a ripetersi nel momento in cui vanno fuori dalla sua mentalità. Koopmeiners non si discute in campo, avrei sicuramente curiosità nel vederlo in un sistema di gioco diverso"

Kenan Yildiz può essere il nuovo volto Juve esattamente come lo è stato Alex Del Piero in passato?

"Non lo so, oggi come oggi si fa fatica a vedere un calciatore come il maggior rappresentante della squadra. Sappiamo benissimo quanto il mercato sia cambiato e come non esistano più le bandiere, per cui aspetterei un attimino. Perché di acqua sotto i ponti ne dovrà passare tanta, prima di dimostrare di essere quel giocatore che è stato Del Piero per la Juve. Andrei cauto in una società che tra l'altro tende ad esaltarti e a distruggerti con la stessa facilità, è giovane e di sicuro spero possa seguire le sue orme. Ma è ancora presto per parlarne bene".

Si ringrazia Sergio Porrini per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.