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Romanazzi (Mental coach Perin): "Aveva pensato di smettere, ora ha raggiunto un grande equilibrio. Vi spiego come è importante il respiro. Sul rinnovo..."

27.10.2024 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Romanazzi (Mental coach Perin): "Aveva pensato di smettere, ora ha raggiunto un grande equilibrio. Vi spiego come è importante il respiro. Sul rinnovo..."
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E' stato il calciatore più importante della settimana in casa bianconera, l'ultimo baluardo a difesa della Signora nel match di Champions con lo Stoccarda. Una sconfitta molto amara per Mattia Perin e per tutta la Juventus, ma l'estremo difensore si è potuto consolare con la firma sul contratto che lo vedrà ancora a difendere i pali bianconeri fino al giugno del 2027. La nostra redazione ha contattato telefonicamente, in esclusiva, la Dott.ssa Nicoletta Romanazzi - nonché sua mental coach - per parlare approfonditamente del numero 1 e non solo:

Sono moltissimi gli sportivi che decidono di affidarsi ad un mental coach. Come nasce la collaborazione con Mattia?

"Nasce oramai sei o sette anni fa, nemmeno mi ricordo più, lui mi chiamò e mi disse che stava già lavorando dal punto di vista fisico con tutte le figure che servivano e ne mancava una a livello mentale. Quindi voleva cominciare a farlo, tra le varie cose aveva subito diverse operazioni ed era demotivato da questo. Ci sono stati momenti, addirittura, in cui aveva pensato di voler smettere, ma poi abbiamo cominciato a lavorare insieme".

In che modo lo ha aiutato a superare questo momento?

"Il lavoro del mental coach è proprio quello di aiutare le persone a prendere maggior consapevolezza di se e dei loro meccanismi. Lui era troppo orientato al raggiungimento dei risultati e questa cosa non lo metteva in contatto con il corpo, aumentava la pressione su di se e rimuginava sugli errori per settimane non riuscendo, dunque, a gestirli bene. Pertanto, il nostro obiettivo è stato quello di riportare in equilibrio tutto questo e non abbiamo mai smesso di farlo. Mattia ha cominciato a lavorare su tutte le situazioni che servono di volta in volta, come essere sempre sul pezzo in campo anche quando giocava poco e riuscire ad essere un leader nello spogliatoio".

Quale è stato il cambiamento più grande o evidente che ha notato in lui successivamente all'inizio della vostra collaborazione?

"Oggi ha raggiunto un grandissimo equilibrio, non teme più gli errori e li considera come un utile fonte di apprendimento. Ora riesce a concentrarsi con molta più facilità, ha maggior consapevolezza nei propri mezzi ed è proprio l'equilibrio l'aspetto più importante: averlo raggiunto gli ha permesso di non farsi più male, perché paradossalmente rimettere all'interno del suo quotidiano una parte di riposo, di divertimento e di sgarro durante la dieta è stato performante per le sue prestazioni. Quindi i cambiamenti sono stati davvero tanti, non solo uno specifico".

Leggevo una sua intervista in cui parlava della respirazione, ci può spiegare meglio cosa intendeva?

"E' una cosa su cui lavoriamo tutte le settimane, prima di qualsiasi partita e lo facciamo regolarmente per una ventina di minuti. Il respiro è un modo per farlo entrare in stato, per ossigenare il corpo e la mente. Ha una quantità infinita di vantaggi sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista mentale emozionale. Anche nelle partite in cui non gioca e viene chiamato in campo per un infortunio o una espulsione, Mattia entra in campo già pronto come se si fosse preparato per essere lì dall'inizio".

Ricorda una preparazione diversa o particolare in occasione di qualche partita più importante?

"Noi lavoriamo sempre, costantemente, ed è questa la sua grande capacità. Non c'è un evento più importante di un altro, perché per lui le partite più semplici hanno lo stesso valore di quelle più complicate. Poi il tipo di preparazione cambia a seconda della situazione, non seguo un protocollo fisso e con ogni mio atleta lavoro in maniera diversa di volta in volta e lavoro su quello che c'è in quel momento".

Le ha parlato del rinnovo di contratto con la Juventus? Che cosa ne pensa di questo suo successo in ambito calcistico? 

"Sì certo, io e lui parliamo di tutto. Abbiamo festeggiato ma non faccio commenti, in quanto lo aiuto a capire cosa è più giusto per lui attraverso delle domande. Mai consigli o suggerimenti per chi fa il mio lavoro, ma il dialogo serve per capire quali sono le scelte migliori per Mattia".

Si ringrazia la Dott.ssa Nicoletta Romanazzi per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.