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Paolo Pulici: "Tra Cerci e Immobile grande sincronia. Domenica sfida interessante, Torino di buon livello"

21.02.2014 11:00 di  Christian Pravatà  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Paolo Pulici: "Tra Cerci e Immobile grande sincronia. Domenica sfida interessante, Torino di buon livello"
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Dopo la sfida di Europa League, domenica per la Juventus sarà aria di Derby. Una partita importante che vedrà contrapposta la formazione allenata da mister Ventura, una delle rivelazioni di questo Campionato.

Ai microfoni di Tuttojuve.com, ha parlato in esclusiva Paolo Pulici, attaccante del Torino con cui vinse lo Scudetto e la classifica marcatori nel 1975/1976

Che tipo di derby sarà?

Diciamo che questo è un anno particolare, perché i ragazzi di mister Ventura sono tornati ad ottenere ottimi risultati e c’è una speranza di vedere una buona partita rispetto al dislivello tecnico di qualche anno fa. Io spero che il Torino non ripeti la prestazione di Bologna, ma giochi come contro il Verona, secondo me una delle partite più belle. La squadra di Mandorlini è anch’essa una rivelazione del campionato e contro di loro il Toro ha dimostrato di essere un gruppo compatto e di grande livello, averli battuti significa per i granata “aver fatto” la partita.

Come giudica il lavoro di mister Ventura?

“L’allenatore bravo è quello che sa creare uno spogliatoio compatto”, questo è un concetto che ho sentito dire da grandi tecnici come Rocco o Fabbri, gente che ne sapeva di Calcio… i migliori sostengono questo da sempre. Ventura è bravo nel lavoro con i suoi ragazzi, inoltre propone il proprio gioco, non schiera la formazione sulle caratteristiche dell’avversario: questo metodo, usato da alcuni, può funzionare una volta, due ma alla lunga non porta da nessuna parte. Anche la Juventus gioca così, quindi dico che sarà una bella partita.

Cerci e Immobile come lei e Graziani?

Stanno facendo benissimo: ottengono buoni risultati perché giocano in perfetta sincronia. Nel Calcio non puoi fare tutto da solo, il “fenomeno” del gruppo è tale solo se i suoi compagni lo mettono in condizione di esserlo. Se un attaccante gioca per la squadra e con la squadra, allora si riesce ad andare lontano, altrimenti niente.

Quali sono i derby che ricorda di più?

Li ricordo tutti con gioia e li porto nel cuore. Ricordo che erano sempre 90 minuti di battaglia, ma alla fine eravamo tutti amici, questo è il bello del Derby e dovrebbe essere sempre così. Giocavamo nel pieno rispetto reciproco, certamente discutevamo, ci arrabbiavamo, ma dopo il fischio finale si “andava a cena insieme”.

A Torino la tensione prima di questa partita si percepisce, è normale la rivalità tra le due fazioni di tifosi, ma finchè si rimane nella correttezza, allora va bene.

Si sente ancora con i suoi ex compagni?

I contatti con la maggior parte di loro sono rimasti anche non giocando più insieme, le amicizie non si dimenticano. Spesso ci ritroviamo ai vari Club sparsi per l’Italia, come se la partita non fosse mai finita.