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Il doppio ex Porrini: "Bergamo non sarà la svolta, Koopmeiners scintilla per la vittoria. Motta? Scelte confuse e idee che funzionano poco, ma è un vincente"

14.01.2025 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Il doppio ex Porrini: "Bergamo non sarà la svolta, Koopmeiners scintilla per la vittoria. Motta? Scelte confuse e idee che funzionano poco, ma è un vincente"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il doppio ex della sfida di questa sera tra Atalanta e Juventus, Sergio Porrini, per parlarne approfonditamente e non solo:

Con che umore si presenterà questa sera la Juventus a Bergamo?

"Moralmente non dico siano a pezzi, ma quando ne pareggi 12 su 19 è evidente che ci sia qualche problema. Sono lontani dalle prime posizioni, di questo non puoi esserne felice quando lavori in Juventus. In bianconero devi sempre cominciare la stagione con l'obiettivo di vincer qualcosa, ma in questo momento le speranze per la vittoria della Serie A sono quasi pari allo zero ed è appena sfumato l'obiettivo Supercoppa. Si presenteranno alla sfida di Bergamo non propriamente nelle migliori condizioni, però anche l'Atalanta non sta vivendo un periodo brillante".

Se dovesse arrivare risultato pieno contro l'Atalanta, per te potrebbe essere la partita della svolta?

"Parlare di ripartenza non me la sento, a maggior ragione dopo quanto successo negli ultimi anni e in questo scampolo di stagione. Con il City sembrava si fosse trovata finalmente una quadra, poi nel giro di tre giorni pareggi in casa con il Venezia. Per parlare di svolta, a mio avviso, ci vorrà un periodo in cui esser continui nelle vittorie. E' da lì che comprendi se sei o meno sulla strada giusta. Invece ci siamo sempre basati su un singolo risultato, purtroppo questo non è servito ad uscire dalla crisi. Ci saranno diverse defezioni nell'Atalanta, ma non basterà solo questo per vincere. Con Milan e Napoli ancora da affrontare in campionato, e le due partite che determineranno il futuro in Champions, questo mese sarà molto importante".

Ti aspettavi da Thiago Motta? C'è chi lo definisce troppo integralista a livello di moduli, ad esempio.

"Quando la Juventus lo ha preso in estate, ero convinto - e lo sono tutt'ora - che fosse un allenatore molto bravo e preparato. Il suo calcio è stato divertente ed ha ottenuto dei buoni risultati. Gli step sono sempre più grandi, diciamo che allenare in provincia e in cui non c'è l'ambizione di vincere è più semplice che andare in piazze come quella bianconera, nerazzurra o rossonera. L'asticella si alza e sei obbligato ad ottenere risultati e a far vedere qualcosa di diverso, che oggi non si è ancora visto. Si sono viste delle scelte a volte un po' confuse, lui giustamente ha le sue opinioni e va avanti con quelle. Per me fa benissimo a continuare la propria idea sulla strada intrapresa, ma oggi sta funzionando poco".

Lo vedi poco ossessionato dalla vittoria?

"Non è che il vincente è solo colui che ne è ossessionato, tutti vogliamo farlo e cerchiamo di perseguire questa strada. Thiago lo è stato da calciatore e per me può diventarlo da allenatore, non è che bisogna giudicarlo solo per le conferenze stampa in cui appare tranquillo e pacato. Evidentemente utilizza termini diversi per parlare, cerca di smorzare e tranquillizzare gli animi un po' troppo agitati. Lo sa bene anche lui che, con i tre punti, il pareggio è equivalente ad una una mezza sconfitta".

Tornando al match, a tuo parere che impatto avrà Koopmeiners?

"Tutti ci faremo mille domande per che tipo di match giocherà stasera, dai tifosi della Juventus allo stesso calciatore che un po' ci avrà pensato in questi giorni. Sarà una partita emozionale, per la prima volta ritornerà da avversario in uno stadio in cui è stato osannato e non sarà facile per lui. E' un essere umano e vivrà queste sensazioni, indipendentemente dai soldi che guadagna. Perché a volte sento dei discorsi assurdi di chi ne fa solo una questione di soldi, ma sono tutte sciocchezze. La speranza per la Juve è che Koopmeiners possa trovare quella scintilla in grado di fargli fare un'ottima prestazione e aiutare così i suoi compagni ad ottenere un buon risultato".

Fronte mercato, la Juve ha più bisogno di un attaccante o di un difensore? Chi è dei due la priorità?

"La priorità la vedo in attacco, perché Vlahovic non basta e la dimostrazione lo è le ultime partite. Alla lunga porta degli svantaggi il fatto di giocare con calciatori fuori ruolo, per cui dal punto di vista offensivo noto una certa urgenza. E poi fare un centrale. Chi? A me intrigano tutti quelli che sono accostati, ma non sono top level e quindi non avranno la bacchetta magica per risolvere le problematiche che sono di squadra".

Si ringrazia Sergio Porrini per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.