ESCLUSIVA TJ - Giampiero Ventrone: "Il segreto della velocità bianconera? È il pensiero dei giocatori che è più veloce"

28.11.2011 16:40 di  Gaetano Mocciaro   vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Giampiero Ventrone: "Il segreto della velocità bianconera? È il pensiero dei giocatori che è più veloce"
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

In esclusiva per TuttoJuve.com è intervenuto Giampiero Ventrone, storico preparatore atletico dei bianconeri dell'era Lippi. Con lui abbiamo analizzato lo splendido momento di forma della squadra cercando di capirne i segreti:

Giampiero Ventrone, da preparatore atletico come spiega questi ritmi sorprendenti della Juventus?

“Nasce tutto da molto lontano nel senso che Antonio Conte nella sua carriera ha cumulato esperienze molteplici da top player e la sua preparazione di base è nettamente superiore a quella di altri allenatori in circolazione, e parlo di allenamento fisico. In più la Juve ha tre grandi preparatori atletici, però non dobbiamo focalizzarci solo sull’aspetto atletico”.

Cos’altro?

“Le prestazioni nascono da un’idea  chiara dell’allenatore e dalla capacità di motivarli fortemente a un’idea di gioco un po’ innovativa. Diciamo che i suoi allenamenti sono molto molto più dinamici, le giocate sono memorizzate e provate all’ennesima potenza, c’è una motivazione altissima e una concentrazione soprattutto decisionale altissima. E poi, il vero merito di Conte è quello di aver dimostrato apertura mentale e idee chiare, partendo da un modulo di gioco, il 4-2-4 e modificandolo in corsa adattandolo alle caratteristiche dei giocatori. Mi aspettavo che facesse bene ma non questo impatto così immediato”. 

Un po’ di merito nel lavoro del tecnico della Juve lo sente suo? Com’era Conte da gicatore?

“Nel mio piccolo il contributo c’è stato ma parliamo di un atleta che ogni anno partiva non certamente in pole ma alla distanza otteneva ciò che voleva. Diventare capitano della Juve e mantenere la fascia non è cosa per tutti. Un soggetto con caratteristiche come Antonio Conte, cioè discreto ma non al livello di molti campioni, aveva una forza di volontà superiore alla media per compensare ciò che mancava a livello tecnico e questa mentalità la sta portando come allenatore. Lui poi ha avuto la possibilità di essere allenato da gente come Lippi, Ancelotti, Sacchi e confrontarsi con i migliori preparatori”.

Una cosa che salta all’occhio in questa Juventus è un abbassamento drastico del numero di infortunati

“Un fattore che sicuramente incide è il minor numero di partite, considerato che la squadra non fa le coppe europee. Poi è cambiato il metodo di allenamento, di controllo della fatica e di ripristino. Questo metodo deve essere a messo e fuoco per l’anno prossimo, quando la squadra sarà impegnata in Europa. Quella sarà la vera prova del nove”.

Da preparatore per avere risultati così immediati c’è stato un lavoro specifico per garantire una partenza così forte?

“Ci si sorprende della velocità di questa squadra ma dobbiamo precisare che si tratta fondamentalmente di un fattore mentale, di pensiero. I giocatori sono veloci nel pensare e si prendono una frazione di secondo sugli avversari, perché sanno già cosa fare”.

Vede analogie con la sua Juve?

“La mia Juve, quella che era definita una schiacciasassi, aveva un allenatore come Marcello Lippi che aveva i denti dello squalo e gli occhi della tigre. Società e squadra perfetta, da formula uno. E in questa Juve mi ci rivedo: nella fame e nell’organizzazione. La Juve di Lippi era più forte tecnicamente ma anche questa sono dell’idea che può aprire un ciclo vincente. Sta sfruttando al meglio questa stagione in cui ha solo da pensare al campionato per presentarsi poi in Europa con una squadra già rodata. Certo, subentreranno altri problemi come la gestione delle forze visto che si giocherà ogni tre giorni, cosa che sta accusando ad esempio il Napoli che sta capendo a proprie spese cosa voglia dire giocare la Champions League”.

Può esserci un calo d’intensità nei mesi a venire?

“Non credo, perché la squadra è preparata in tutti gli aspetti e anche se in un determinato periodo ci potrà essere un calo fisiologico subentrerà qualche altro parametro a sorreggere a squadra. Questa Juve è costruita su solide basi, antisismiche direi. Perciò se qualcosa dovesse andar male c’è sempre qualche pilastro a mantenere in piedi la struttura”.

Infine una battuta su Napoli-Juve di domani sera. Lei è stato legato professionalmente alla Juve per anni, ma è stato il preparatore atletico degli azzurri e le sue origini sono partenopee. Per chi farà il tifo?

“Il termine tifoso non appartiene al mio vocabolario. Sono legato a persone sia nella Juve che nel Napoli, perciò mi godrò da spettatore neutrale la partita, aspettandomi un grande spettacolo davanti alla solita strepitosa cornice che il San Paolo sarà in grado di offrire. D’altronde la Juventus è storicamente la vera rivale degli azzurri, che non possono assolutamente fare brutta figura”.