CARUSO saluta la Juventus Women: "Si può essere distanti anche quando ci si vuole bene"

04.02.2025 11:10 di  Giuseppe Giannone   vedi letture
CARUSO saluta la Juventus Women: "Si può essere distanti anche quando ci si vuole bene"
TuttoJuve.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Con una lettera aperta sul proprio account "Instagram", Arianna Caruso, centrocampista della nazionale azzurra femminile, saluta la Juventus Women, ormai suo ex club, in vista dell'inizio dell'avventura al Bayern Monaco: "Proverò a metterci dentro tutto". E' un po' questa la promessa che mi sono fatta prima di cominciare a buttare giù qualcosa. Buttare giù, prealtro, parlando di ciò che hai costruito e ti ha reso quella che sei oggi, non è mai semplice. 

Rifletto e mi specchio in questi ultimi 8 anni della mia vità, un'eternità se, in totale, di anni ne hai 25. Non è passato troppo tempo da quando, per il raggiungimento di un traguardo importante, ho provato a raccontare cosa fosse per me la Juve. E mi resta difficile pensarla diversamente, aggiungere, sostituire, tantomeno togliere. 

Stavolta, però, quelle che bagnano il mio foglio immaginario, non sono lacrime di gioia, perchè, mentre scrivo, le lancette dell'orologio che segna il nostro tempo insieme hanno appena smesso di girare. E' arrivato quello strano momento in cui la voglia di provare a misurarci fa pompare un mix di paura ed adrenalina. So che non sarà facile capire, non lo pretendo, so che non ci sono parole che sapranno prendersi cura della delusione di chi le leggerà. Ho imparato anche questo, ho imparato che si può essere distanti anche quando ci si vuole bene. 

Cammino ed è come se il pavimento appena lasciato alle spalle stia per scomparire. E' quello che ho scelto, sia chiaro, ma quando vai via di casa mentre fai i bagagli ti accorgi che quello più pesante da portare via sarà il cuore. Io che in questa città, quella casa l'ho sentita mia davvero. Perchè Torino e la Juventus, per quella ragazzina di 17 anni, profumavano di futuro. Ho incontrato persone, vissuto posti, abitato dentro di lei, imparato tanto e forgiato per sempre le mie abitudini. 

Ho incrociato miglialia di occhi, alcuni erano talmente veri da non riuscire a crederci, da restarmi addosso ancora oggi. Lo rifarei. Eccome. Perchè se è vero che fare vale più di dire, io per la Juventus rifarei tutto. E mi concedo il lusso di pensare che valga lo stesso anche per lei, per chi mi ha accompagnata e concesso una serie svariata di privilegi. L'ultimo, in ordine cronologico, è stato quello di indossare la fascia da capitano, emozione lenta in un'epoca veloce.

I ringraziamenti lasciano il tempo che trovano, ma sarebbe impossibile non rendere omaggio alle mie compagne, una ad una. Alla società Juventus, ai tecnici, ai tifosi di ogni età, nessuno escluso. E come potrei dimenticarmi di chi, in un mondo fatto d'apparenza, ha badato alla sostanza. Di chi, nel mondo degli interessi, ha salvaguardato e curato i miei. Per questo e molto altro, direttore Braghin, non mi dimenticherò mai di te. 

E' arrivato il momento di fermarmi, scendere e prendere fiato. Ma, prima di spegnere le luci, mi piacerebbe provare a immaginare che in questa stanza, nella mia testa, cara Juve ci fossimo soltanto io e te. Ed allora ti direi che: se potessi ti darei un paio di occhi per permetterti di  guardare i miei e prometterti che non ci sarà mai un tempo in cui finirai in quel cassetto dove dove finiscono le cose che trasformiamo in ricordi soltanto per il timore di ammettere l'incapacità di portarle avanti. Sei stata il ritornello dei miei sogni, quello di quella canzone che ti fa alzare il volume dello stereo, quella che non ti stanca mai. Perchè tu, Juve mia, rimarrai sempre il mio nostalgico presente".