LA LANTERNA VERDE - C’era una volta un brasiliano di belle speranze, si chiamava Arthur…
Un giorno, c’è chi racconterà ai nipoti la favola, a tinte horror, di Arthur Melo… Classe 1996, si mette in mostra, da giovane, con la casacca del Gremio. Per caratteristiche fisiche e abilità nel controllo palla, si sprecano i paragoni eccelsi: c’è chi vede un nuovo Xavi e chi, invece, sembra scorgere un altro Iniesta. Il caso vuole che finisca proprio a Barcellona. I blaugrana, nell’estate del 2018, spendono 30 milioni di euro (più circa nove di bonus) per averlo. Qualche buona partita, altre meno esaltanti. Dopo due stagioni, il Barcellona ne ha già abbastanza del brasiliano. Si cerca una soluzione. La si trova nella compiacente Juventus… Scambio Pjanic-Arthur con il brasiliano che viene valutato ben 72 milioni di euro (più 10 di bonus). Bastano poche partite per rendersi conto che i paragoni con Xavi e Iniesta erano davvero fuori luogo. In due stagioni bianconere, colleziona 63 presenze, un gol e tante critiche. Essendo sotto contratto per cinque anni a cifre importanti, arriva il prestito secco al Liverpool. La stagione della riscossa? Complice anche un infortunio (sta fuori circa quattro mesi), non gioca neanche una partita in Premier League. Il riscatto salta… Torna alla Juventus che, pur di piazzarlo altrove, gli rinnova il contratto di un anno (fino al 2026), spalmando l’ingaggio e trovando così l’accordo con la Fiorentina. La stagione del riscatto parte seconda? Gioca tanto (47 gare), segna due gol ma non viene riscattato… E siamo ad oggi. Giuntoli l’ha proposto a chiunque (e lo sta facendo pure adesso).
Niente da fare, nessuno lo prende. Si spera nell’Arabia Saudita ma non accade nulla neanche sul versante arabo. La Juventus, per non deprezzarlo completamente, lo inserisce nella lista Champions League. Una mossa per farlo sentire importante e appetibile? Forse o, magari, la classica mossa della disperazione…
Arthur non è un brocco, sia chiaro… Come tanti altri, ha pagato, in giovane età, paragoni fuori da ogni logica che hanno alzato moltissimo le aspettative nei suoi confronti. Un discreto centrocampista che è stato esaltato come fosse un fenomeno. Non è mai stato un top player e mai lo sarà. Il problema è che ha un ingaggio da top player e, quindi, può essere preso in considerazione solo da club con una certa forza economica. Per tutta estate, i tifosi bianconeri hanno sperato che almeno una società credesse in Arthur. Al momento, non è accaduto…
Immagino che non debba essere facile neppure dal suo punto di vista. È partito, giovanissimo, dal Brasile per conquistare l’Europa e, invece, si ritrova ad essere bollato come uno dei più grandi abbaglia della storia della Juventus. Ha le sue colpe ma anche altri hanno commesso degli errori. Chi ne paga le conseguenze è Giuntoli, chiamato all’ennesimo miracolo. Dovesse confezionare un The End da “tutti felici e contenti” nella favola horror con protagonista Arthur Melo, Giuntoli meriterebbe un busto in bronzo nel centro della Continassa. Chi ci crede?