Gli eroi in bianconero: NETO
Norberto Neto e la Juventus si salutano – si legge sulla pagina Facebook de La Maglia della Juve, il 7 luglio 2017 – il portiere brasiliano è stato ingaggiato dal Valencia per sei milioni di euro più bonus. Il club spagnolo ha blindato l’oramai ex juventino con una clausola da 80 milioni di euro, mostrando grande convinzione nell’operazione. Il biennio trascorso sotto la Mole dall’estremo difensore mineiro può considerarsi positivo.
Quando approdò a Torino, nell’estate 2015, Neto ostentò una certa sicurezza nei suoi mezzi e sulle sue prospettive: probabilmente pensava di cogliere in fallo la carta d’identità di Buffon. Gigi gli ha concesso invece il minimo sindacale, tenendo un rendimento di altissimo profilo, condito dal nuovo record d’imbattibilità relativo alla nostra Serie A.
Togliere il posto a uno così, sarebbe stata un’impresa quasi impossibile per tutti: l’ex viola ha comunque offerto un discreto contributo quando è stato mandato in campo da Allegri, adeguandosi con lodevole professionalità al ruolo di riserva di lusso.
Dodicesimo, quindi, come Marco Storari: Neto non è riuscito a lasciare un’impronta grande come quella di Marco (formidabile collante per lo spogliatoio) nei cuori bianconeri, ma sul piano tecnico non lo ha fatto rimpiangere. Due Coppe Italia vinte da protagonista, ma anche qualche presenza in campionato, più una in Champions League: sugli ultimi due tricolori della Signora, a margine, c’è anche la sua firma.
Talvolta non irreprensibile nel gioco coi piedi e nel piazzamento, Neto ha mostrato un’ottima preparazione atletica e una reattività di prim’ordine, mai difettando sul piano della personalità. Non sarà lui, l’erede di Buffon. Ma la sua parabola bianconera è stata proficua per tutti, anche per le casse di Madama.