Gli eroi in bianconero: Giuseppe TORRIANI
“IL CALCIO ILLUSTRATO” DEL 27 GENNAIO 1942
Mercoledì scorso è deceduto a Milano, dove era nato il 10 dicembre 1904, l’ex-giocatore Giuseppe Torriani, il popolare «Torrianella». Minato da un male insidioso, non si era totalmente appartato dal nostro sport che non gli fu avaro di soddisfazioni, pur limitando ultimamente la sua attività a fare l’allenatore presso squadre di Divisioni inferiori.
Rivelatosi nelle file dell’A. C. Minerva, una delle vecchie società calcistiche milanesi, era poi passato al Legnano quando i «lilla» di Colombo, Gerola e C. disputavano il massimo campionato, e col compagno, di squadra Allemandi venne assunto nel 1923-24 dalla Juventus di Torino nella quale, coprendo il ruolo di ala sinistra, costituì con Hirzer – la non dimenticata «gazzella» ungherese – forse la più affiatata e pericolosa coppia d’attacco di quei tempi.
Coi bianco-neri juventini conquistò il titolo di campione d’Italia nella stagione calcistica 1925-26, – e fu il secondo dei sette «scudetti» della Juventus – dopo tre memorabili finali col Bologna (2-2 a Bologna, 0-0 a Torino e 2-1 sul campo neutro dell’Arena di Milano).
Lasciò poi la squadra che gli aveva dato la maggior celebrità per passare nel 1927-28 nelle file del Milano, di cui difese i colori, giocando anche da mediano, per diversi anni (le ultime prestazioni di Torriani in rosso-nero risalgono al torneo di Serie A del 1934-35, con 7 partite), dimostrandosi interamente degno della popolarità acquisita nelle file juventine.
Giocatore estroso e non privo anche di una certa tecnica, il Torriani era un elemento che faceva della correttezza e della disciplina il suo programma. Di statura lievemente inferiore alla normale per chi pratica il giuoco del calcio, superava questa sua deficienza naturale con una volontà a tutta prova, valendosi della sua notevole velocità per spuntarla nei duelli che in partita doveva ingaggiare col più diretto avversario.
Questa estate avevamo avuto occasione di vederlo, in una località della Valassina. Sorridente come sempre, e pieno di vitalità e di energia, non pensavamo che il male covasse dentro di lui.
Povero «Torrianella»! I tifosi milanesi, e specialmente quelli rosso-neri, non ti dimenticheranno.