Scandalo scommesse: Bari è un pozzo senza fondo. Conte sentito ancora?

Più che una scuola di calcio, Bari sta rivelandosi, almeno per gli inquirenti, una vera e propria "scuola di scommesse". Le indagini partite dalla stagione in cui Ventura era alla guida dei galletti, stanno infatti rapidamente scavando all'indietro fino ad arrivare all'annata in cui Antonio Conte era il tecnico dei pugliesi. All'attenzione degli investigatori ci sarebbe sempre più Giorgio Perinetti, all'epoca ds dei baresi ed attualmente alla guida dell'area tecnica del Palermo: sarà probabilmente lui, almeno secondo la Gazzetta dello Sport, il primo ad essere ascoltato dagli inquirenti entro fine agosto, come "persona informata sui fatti". Sflieranno però anche Stellini e Antonio Conte, Gazzi, Barreto, Lanzafame, Caputo, Guberti, Parisi e Marco Esposito, mentre Ranocchia, Gillet e De Vezze sono già stati ascoltati.
Tutto parte, come al solito, dalle rivelazioni dei pentiti: Andrea Masiello e Vittorio Micolucci che parlano di alcune partite combinate già nelle stagioni 2008-2010.
Lo scenario delineato dalla Gazzetta è di quelli assai foschi (tanto per cambiare): ci sarebbero state, infatti, le prime ammissioni e solo una "collaborazione" potrà salvare i calciatori coinvolti da una squalifica pesante.
Ecco il quadro descritto dal quotidiano di Via Solferino (come evidenziato da Goal.com): "Giovani giocatori iniziati alle combine dai 'senatori'; soldi da divedere negli spogliatori; gare vendute; scommesse clandestine; un giro d'affari ambiguo e capitali da riciclare. Insomma, un vero laboratorio nel quale i calciatori erano inseriti nel meccanismo...".
Aggiungiamo noi: se si facesse realmente piazza pulita delle mele marce, piuttosto che "premiarle" con pene ridicole per le "collaborazioni" offerte, eticamente assai discutibili, forse si fisserebbero, finalmente, dei paletti certi al confine tra onestà e disonestà nel mondo del calcio. Collaborare con gli inquirenti, dopo averne fatte di tutti i colori, non può significare tornare a calcare i campi di calcio. Partendo da questo principio, ruvido ma inevitabile nella sua semplicità, sarebbe più facile distribuire pene eque e, soprattutto, commisurate al reato commesso, per tutti coloro i quali risultassero coinvolti in attività che minano drammaticamente la credibilità di questo gioco.
@ aacolazingari