Rogerio: "Il calcio europeo è molto diverso da quello brasiliano. Alla Juve Chiellini e Alex Sandro mi hanno aiutato molto"

28.08.2024 16:10 di  Marta Salmoiraghi  Twitter:    vedi letture
Rogerio: "Il calcio europeo è molto diverso da quello brasiliano. Alla Juve Chiellini e Alex Sandro mi hanno aiutato molto"
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© foto di © DANIELE MASCOLO

Rogério Oliveira da Silva, ex terzino della Juventus ora in forza al Wolfsburg, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Nosso Futebol, community e broadcaster della Bundesliga in Brasile. Tra i tanti temi trattati Rogerio ha parlato anche del bel rapporto che ha mantenuto con il suo ex compagno Giorgio Chiellini e ha elogiato alcuni avversari che lo hanno messo in difficoltà durante la sua carriera italiana, tra gli altri Ibrahimovic, Douglas Costa e Di Maria.  Ecco un estratto delle sue dichiarazioni: 

Calcio europeo e brasiliano - Il calcio europeo e quello brasiliano presentano differenze significative. Si dice spesso che i giocatori brasiliani siano tra i migliori al mondo nel controllo della palla, quindi la sfida principale è riuscire a giocare bene senza possesso. Quando sono arrivato alla Juventus, stavamo lavorando molto sulla fase difensiva. Nonostante la mia abilità nel gioco con la palla, ero spesso indietro durante gli esercizi di reparto, attirando l'attenzione di Chiellini. Lui mi ha consigliato di migliorare anche gli aspetti difensivi, perché sarebbero stati fondamentali per avere una carriera di successo. Ho quindi iniziato a studiare attentamente le posizioni e i movimenti della linea difensiva. Il calcio in Europa è molto più tattico e studiato rispetto a quello a cui ero abituato.

Giocatori più difficili da affrontare - Dico Di María e Douglas Costa. Di María, con il suo mancino, riesce a creare situazioni di gioco pericolose anche in spazi ristretti. Douglas Costa, invece, con la sua bassa statura e velocità, mi ha reso la marcatura molto complicata. Lui si avvicinava molto spesso a me, dato che sono più basso di statura. Era anche molto potente. Qui in Germania c'era Sané.

I compagni più stretti nelle squadre in cui ha giocato - “Alla Juventus c'erano molti giocatori con un profilo da leader. Hernanes mi parlava molto all'epoca, così come Alex Sandro, che è nella mia posizione e mi dava molti consigli. È stato molto importante per il mio adattamento alla Juventus. Poi, al Sassuolo, Magnanelli, il capitano, è stato quasi un padre per me, e anche Peluso mi ha aiutato molto”.