Gazzetta - Il silenzio di Elkann, gesto di un proprietario deluso?

Su Gazzetta: "Il silenzio di Elkann". Un anno fa il n.1 elogiava Giuntoli, adesso riflette sui conti bianconeri e non può escludere il piano B. Il silenzio è fragoroso, ed è come se rimbombasse nei corridoi della Continassa. Perché, non nascondiamocelo, questo è un momento-chiave non solo per la stagione bianconera ma per l’intero piano di risanamento che dovrebbe portare la Juventus, entro il 2026-27, ad essere competitiva e allo stesso tempo sostenibile. Il silenzio è quello del grande capo, John Elkann, nelle vesti di amministratore delegato di Exor, la cassaforte della Famiglia Agnelli che controlla il club con il 65,4%. Nella lettera annuale agli azionisti della holding, Elkann cita Ferrari, Stellantis, Cnh, Philips, Clarivate e altre società minori, ma non la Juventus.
Ciò non accadeva dal 2021. Quest’anno, oltre a Juventus, non sono state citate né Gedi né Iveco. Inoltre, negli ultimi 15 anni, i bianconeri non sono stati menzionati altre tre volte. Per contenere la perdita 2024-25 entro 32 milioni ed evitare la quarta ricapitalizzazione dal 2019, nella finestra di giugno saranno necessarie cessioni per almeno 30 milioni. A questo punto, però, Exor non può escludere il piano B, cioè un nuovo apporto di equity. Ecco perché la mancata menzione della Juve nella lettera di ieri non andrebbe letta come l’indizio di un disimpegno, ma semmai come il gesto di un proprietario deluso che aspetta la fine della stagione per tirare le somme ed esporsi su strategie e management.