De Paola: "Conte è l'ultimo che può parlare di complotti"

13.11.2024 22:00 di  Marco Spadavecchia   vedi letture
De Paola: "Conte è l'ultimo che può parlare di complotti"
TuttoJuve.com

"Conte è l'ultimo che può parlare di complotti o di sospetti. Lui ha vissuto con la maglia della Juventus il complottismo contro i colori bianconeri, sia da calciatore sia da allenatore. E lo stesso Conte sa quanto quel complottismo sia stato deleterio nel calcio italiano, soprattutto nei confronti della Juve". A dirlo è il giornalista Paolo De Paola commentando le dichiarazioni polemiche dell'ex tecnico bianconero Antonio Conte, oggi al Napoli, in relazione al protocollo Var e all'arbitraggio in Inter-Napoli. "Si tratta di dichiarazioni finalizzate a mettere puntelli" aggiunge il'ex direttore del Tuttosport intervistato da Massimo Tadorni ed Ezio Maletto su Sx2, canale YouTube dedicato alla Juventus. 

VUOTI DI MEMORIA - "Credo che la Juve di oggi patisca di vuoti di memoria - precisa poi De Paola -. Voler fare troppe cose insieme deve servire come insegnamento futuro, la squadra sta apprendendo troppo in poco tempo. Credo però che in futuro le scivolate saranno minori. Motta ha scombussolato l'ambiente andando oltre ogni caparbietà nello scegliere di puntare su Yildiz Conceiçao, dando a Cambiaso le chiavi dell'azione e della manovra per superare le barriere difensive delle squadre avversarie. Ed è molto positivo vedere una Juventus che poggia su tre giovani".

MOTTA VS VLAHOVIC - "C'è da fare un ragionamento attorno a Vlahovic. Da certi spifferi sembra trapelare un certo disagio fra Motta e lo stesso giocatore per il modo che ha l'allenatore di intendere la fase offensiva e quella difensiva - l'analisi dell'ex vicedirettore della Gazzetta dello Sport -. Dusan ha un problema: va servito sotto porta se non addirittura nell'area piccola. Si tratta di un giocatore bravo nella spizzata, nel girarsi e nel colpire, ma non è uno che ha la progressione e la difesa del pallone. Vlahovic non ha velocità e gamba per superare l'avversario. Il ragazzo va spesso in difficoltà stando con le spalle alla porta, anche contro avversari modesti e non particolarmente arcigni. Quando viene servito deve essere l'ultimo. Vlahovic non ha inoltre la forza nelle gambe per sostenere il ruolo di una punta che allunga la squadra" conclude De Paola.