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La denuncia di Jarni: "Troppi infortuni, devono capire che i calciatori non sono robotici. Scudetto? Anche quando arrivai io non si vinceva da tanti anni..."

14.11.2024 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - La denuncia di Jarni: "Troppi infortuni, devono capire che i calciatori non sono robotici. Scudetto? Anche quando arrivai io non si vinceva da tanti anni..."
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La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex calciatore bianconero nella stagione 1994-95, Robert Jarni, per parlare approfonditamente degli ultimi avvicendamenti in casa Juventus e non solo:

La tua ultima esperienza in panchina è avvenuta un annetto fa. Ora che cosa fai?

"Sto cercando di tenermi aggiornato il più possibile, guardando le partite e viaggiando. Ho allenato le giovanili della selezione croata, ma ora vorrei provare un'esperienza con i più grandi. Mi piacerebbe lavorare al di fuori della Croazia".

L'Italia, in tal senso, potrebbe essere perfetta, no?

"Sì, mi piacerebbe allenare nel vostro paese. Ho giocato tra il '93 e il '95 nel Torino e nella Juventus, conosco bene l'italiano e apprezzo tantissimo il modo di lavorare. I campionati sono tutti molto competitivi, anche la Serie B di cui spesso mi interesso lo è. Ecco, la B: perché no?".

Con l'augurio di vederti presto su una panchina, magari proprio nel belpaese, che ne pensi della Juventus?

"L'ho vista nel derby, ha giocato bene e ha meritato la vittoria. Purtroppo non è stato un percorso netto in campionato, alla squadra spesso è mancato il colpo del ko e così sono arrivati molti pareggi. Il primo posto non è così distante, la Juve sicuramente lotterà fino alla fine. Ho grande fiducia nel lavoro della società e del nuovo allenatore Motta".

Pensi che la Juventus già quest'anno possa strappare il titolo all'Inter?

"Tutto è possibile, la Juve è una squadra forte e ambiziosa. Poi un club così importante non può non continuare a vincere lo scudetto per tanti anni, immagino che nell'ambiente ci sia grande fame e voglia di tornare lì in vetta. Quando arrivai a Torino la situazione era più o meno la stessa, perché il titolo non arrivava da nove anni e riuscimmo a vincerlo al termine di un grande cammino".

Con l'infortunio di Bremer e in attesa di capire quale sarà l'entità per Cabal, in che modo la Juve tornerà sul mercato a gennaio?

"Ho fiducia nella dirigenza e sono sicuro che saranno in grado di prendere i giocatori giusti. Però visto che parliamo di infortuni, vorrei sollevare un tema altrettanto importante: si gioca troppo. Non mi sembra per niente corretto, le squadre devono costruire rose folte da 32/33 giocatori dello stesso livello ed è spesso difficile.I risultati poi sono sotto gli occhi di tutti. Mi hai citato Bremer e Cabal, ma i calciatori sono sempre in campo e viaggiano troppo, questo aumenta il rischio. Già 50 partite all'anno erano troppe, figuriamoci 70 e continuare a giugno inoltrato con il Mondiale per Club. C'è troppo egoismo da parte di tv e media, nessuno pensa più agli interessi di chi gioca. Qualcuno dovrà intervenire, perché sono umani e non robot".

Chiudo con una curiosità: spesso passato parlavamo di Mandžukić, alla Juve di oggi manca un giocatore delle sue caratteristiche?

"Per me no, Mandžukić era un gran giocatore ma anche quelli di oggi lo sono. Mi piace molto Vlahović, è un leader e la trasmette sempre ai compagni. A volte non riesce a segnare, è vero, però i suoi gol li fa sempre. Sono convinto che presto troverà quella continuerà mancante, dovrà solo lavorare come sta facendo e non abbattersi. Ho fiducia in lui".

Si ringrazia Robert Jarni per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.