L'IMBOSCATA - Andrea Agnelli hombre vertical. Le domande mai fatte a Marotta: i media perdono la ghirba. I colpi di Giuntoli e il caso Huijsen. Fagioli e i moralisti del cactus. Ceferin e Infantino mali del calcio? Platini ne dimentica uno

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
07.06.2024 00:13 di  Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - Andrea Agnelli hombre vertical. Le domande mai  fatte a Marotta: i media perdono la ghirba. I colpi di Giuntoli e il caso Huijsen. Fagioli e i moralisti del cactus. Ceferin e Infantino mali del calcio? Platini ne dimentica uno
© foto di Andrea Bosco

Nonostante la ferma opposizione di Figc e del Coni (ma guarda un poco), il Tar del Lazio ha stabilito di rinviare il ricorso di Andrea Agnelli all'Alta Corte di Giustizia Europea. Saranno loro a valutare la legittimità o meno delle sanzioni comminate all'ex presidente della Juventus relativamente al caso plusvalenze. Si può anche ipotizzare di “morire” come i 300 di Leonida, ma si può anche “dire di no” per onorare un principio. Non tutti lo sanno fare. Perché non tutti sono disposti a lottare per difenderlo il “principio”. Comunque andrà (e non è detto vada bene per lui) Andrea Agnelli ha dimostrato di essere un “hombre vertical”. Cosa rara, ormai, in certe contrade.

Si è risolta la vicenda Allegri – Juventus. Le cifre dell'accordo sono più segrete dei piani per lo sbarco in Normandia, vicenda più che mai attuale, stante le giuste e sacrosante rievocazioni di quello sforzo bellico nel quale morirono tanti giovani per difendere la democrazia, calpestata dai nazisti. Anche se poi, sul concetto di democrazia, per quanto l'attualità ci sta offrendo, ci sarebbe da discutere. Ci sono i diritti e ci sono i doveri. Ma se i diritti vengono calpestati (non importa da chi, vengano calpestati, chiunque li calpesti indossa la maglietta della tirannide) finisce (leggere la storia, please) che poi alla fine, arriva sempre l'uomo (o la donna?) del “destino”. Che abolisce i diritti e aumenta a dismisura i doveri. È il problema delle rivoluzioni: le sferruzzatrici e i sanculotti che diventano aguzzini. E i capi della rivoluzione che diventano satrapi più feroci di quelli che prima regnavano.

Le cifre: se sono alte a rimetterci la faccia sarebbe la Juventus. Se viceversa si rivelassero contenute, la ghirba potrebbe perderla Max Allegri. In ogni caso: numerosi milioni.

La ghirba la stanno perdendo i media italiani. Che non c'è verso, non dico indaghino, ma almeno facciano una domanda (una sola, per la miseria) a Beppe Marotta, sui conti dell'Inter, sulle plusvalenze dell'Inter, sulla fede calcistica del tribunale di Milano, su Lionrock e sui suoi misteriosi e “evaporati” investitori (evaporati al pari degli investimenti), sul fatto che Massimo Moratti “potrebbe ricomprarsi l'Inter”. Sarà, almeno questa una notizia, o neppure questa è cosa che interessa ai media? Non vi dico come si chiama questa “roba”. Evito di prendere e di far prendere al mio editore una querela. Ma è una bella espressione. No: non lo è.

Mentre “Calciomercato l'originale” officiante Alex Bonan, con Di Marzio e Fayna (mi pare si scriva così) palafrenieri, si dimostra (Aldo Grasso ha, come da anni gli capita, gradito) sempre più (ha ragione Grasso) un programma di cultura varia (da urlo l'ex chiesa senza tetto di San Francesco a Fano) nel quale il calciomercato è quasi un orpello, la disanima dei temi è sempre pertinente e varia. Con una stellina, se Bonan, me lo permette: Carlo Ancelotti è un uomo senza tempo che sa come si vince. Le sue stagioni al Real sono ormai leggenda. Ma serve anche agli Ancelotti, trovare la società giusta, il “tempo” giusto, soprattutto i giocatori giusti. Ancelotti ha vinto a Madrid, come aveva vinto a Milano, come aveva fatto bene a Parma. Ma a Torino nella Juve di Moggi non fece i risultati che ci si attendevano. E la sua avventura al Napoli fu una pagina vergognosa del calcio italiano, certamente non per sua colpa, ma probabilmente anche per qualche sua responsabilità. Ma se a disposizione hai Rudiger, Kroos, Vinicius, Bellingham, Valverde (e in panchina hai Modric e in arrivo hai Mbappè oltre al miglior talento brasilero sul mercato) tutto diventa più facile. Alla fine la differenza la fanno sempre i giocatori: come ben sa chi ha avuto nelle sue fila i Di Stefano, i Maradona, i Del Piero, i Messi, i Cr7.

Mercato Juventus. Arriva Di Gregorio? Bene. Calafiori? Bene. Koopmeiners? (attenzione, è un uomo di Gasperini e a Bergamo tutto luccica, anche l'ottone per merito del Gasp). Se ne andranno in tanti, dopo Kajo Jorge? Inevitabile. Ma se andrà Huijsen, comincerò a dubitare dello stato mentale di Giuntoli, dei suoi collaboratori e di Thiago Motta (se effettivamente sarà lui il successore di Allegri, come pare). Sono fissato? No: vedo il calcio. E so riconoscere un giovane di avvenire da uno con relative prospettive. Io se cederanno Miretti e lo stesso Soulè, non mi straccerò le vesti. Ma se cederanno Huijsen mi sentirò autorizzato a dire: “non capite una mazza”.

Che scandalo, che vergogna, portare Fagioli agli Europei. Moralisti del cactus, garantisti a giorni alterni. Fagioli ha sbagliato. E ha sbagliato gravemente. Ha pagato. Ma ora la sua condanna l'ha scontata. Ha il diritto di poter voltare pagina. Ma per certa gente, “fine pena, mai”. Se puoi uno indossa la maglia della Juventus, “Crucifige”. E per dirla con Jacopone da Todi senza neppure che “l'omo”, abbia cercato di farsi “Rege”. Ma secondo la loro “lege”, la cosa, ogni caso “contradice el Senato”. Da non credere: ci hanno fatto pagine intere sulla cosa.

Chi vorrei io? Mi sbilancio: Di Lorenzo, Ederson e Goretska. Certo servirebbero le palanche. Che non ci sono.. Anzi il bilancio complessivo è in riduzione, ma il bilancio “attualizzato” rispetto alla scorsa stagione è in aumento. Non chiedetemi i dettagli. Non sarei in grado di rispondere. Ma l'ho letto su “Calcio e Finanza”. E loro così scrivono.

Altro? Una sola cosa: Michel Platini ha detto che Ceferin e Infantino sono il “male” del calcio. A mio parere avrebbe dovuto declinare un terzetto. Manca nelle valutazioni di Platini, il “gattopardo”. Uno che in certe classifiche è ai vertici: per diritto acquisito.