TJ - Il discorso del presidente Andrea Agnelli: "Siamo passati dal 12° al 5° posto nel ranking. Aumento di capitale per crescere ancora"
Comincia l'Assemblea degli azionisti. Qui il discorso di Andrea Agnelli in tempo reale
Andrea Agnelli prende la parola: "Prima di cominciare i lavori un breve video di Juventus".
Terminato il video.
"Oggi chiederemo anche a voi azionisti di approvare l'aumento di capitale di 300 milioni destinato al nuovo piano di sviluppo. Ha come obiettivi l'incremento della competitività sportiva, l'aumento del brand. L'aumento di capitale in questione ha destato stupore, ma numeri che sembrano enormi se confrontati con la realtà italiana. E quello che dico da anni a questa parte è che il nostro riferimento non deve essere solo l'Italia, ma le altre grandi realtà europee. E per fare esempi di come si sono comportati i nostri competitivo a livello internazionale, prendiamo ad esempio il Manchester Untied, che negli ultimi anni ha chiesto risorse agli azionisti per 450 milioni di sterline, il Real Madrid nel marzo 2019 ha chiesto risorse per 600 milioni di Euro, il Tottenham ha rifinanziato il debito di 500 milioni di euro. Questi sono i numeri del mercato dei capitali che esistono nella nostra industria. Non si deve mai fare l'errore di paragonare le realtà italiane al nostro mercato di riferimento che è l'Europa. Perché la Juventus, arrivata a questo punto, è la più grande società di calcio in Italia, ma è solo una delle grandi a livello europeo. Se guardiamo un dato che è il livello di fatturato, quando guardiamo i principali club in Germania, in Inghilterra e in Spagna, quindi il Borussia Dortmund, il Manchester United, il Bayern Monaco, il Barcellona e il Real Madrid, vediamo che i loro fatturati vanno dai 489 milioni del Borussia Dortmund, fino al quasi miliardo realizzato quest’anno dal Barcellona. Queste realtà devono essere il nostro benchmark. Dobbiamo essere estremamente orgogliosi della nostra crescita e del nostro sviluppo, ma il nostro livello di fatturato attuale esclusa la voce dei trasferimenti dei calciatori, quindi circa 500 milioni, è il livello di fatturato che il Real Madrid aveva quando io ho assunto la presidenza della Juventus nel 2010. È evidente che i tassi di crescita che abbiamo sviluppato sono stati superiori a quelli del Real Madrid: noi siamo passati da circa 170 milioni ai 500 milioni attuali, il Real Madrid da 500 milioni a 750 milioni, quindi noi abbiamo più che raddoppiato e il Real Madrid è cresciuto solo del 50%, però c’è ancora un divario, che dobbiamo evidentemente colmare.
Abbiamo la necessità di tenere il passo con le nostre realtà, con i nostri benchmark, con i nostri competitor europei. Ma nel tenere il passo, dobbiamo al tempo stesso confermare il nostro metodo di gestione, che ci ha permesso di ottenere dei risultati straordinari in questi anni. Un metodo di gestione che si basa sulla responsabilità di tre aree specifiche, gestite e guidate da Fabio Paratici, Marco Re e Giorgio Ricci. Fabio Paratici è il responsabile dell’Area Sport e non dobbiamo mai dimenticarci che la nostra attività principale è quella sportiva, quella della squadra che scende in campo. Questa però è un’attività fortemente influenzata dai risultati ottenuti dalle altre due aree: dalla capacità di investimento e di gestione di tutta la struttura, dei costi dei servizi che operano all’interno della Juventus, che cadono sotto la responsabilità di Marco Re, e infine dalla capacità di generare le risorse da investire nella squadra, per mantenere al competitività a livello italiano ed europeo, gestita da Giorgio Ricci.
Prima di guardare avanti, diamo uno sguardo al nostro recente passato. Dal 2010 al 2019, abbiamo visto il nostro fatturato aumentare dai 172 milioni della stagione 2010-2011 ai 621 milioni di questa stagione. La crescita di fatturato, per portare avanti le progettualità della società, ha avuto anche un grande impatto a livello occupazionale sul territorio. Poche aziende hanno assunto in Italia quanto noi in questi anni: dalla stagione 2010/2011 alla stagione 2018/2019, i dipendenti della Juventus sono passati da 85 a 258 per un totale organico, incluse anche le figure dei tesserati sportivi e staff tecnico, di 885 persone.
.Riguardo alla nostra valorizzazione, al 30 giugno del 2010 la market capitalization della Juventus era di 162 milioni; al 30 giugno di quest’anno, e il valore è analogo in questi giorni, era di 1 miliardo e 470 milioni. Quindi, in questi nove anni, abbiamo creato più di 1 miliardo e 200 milioni di valore. Non posso poi non pensare al percorso sul campo, di cui dobbiamo essere estremamente orgogliosi. In questo momento il mio pensiero va a chi ha vinto gli otto scudetti di fila, il capitano Giorgio Chiellini e anche Andrea Barzagli. Un pensiero va anche al contributo di Max Allegri, determinante nella crescita della Juventus. A questo si aggiungono i successi in patria e la costante competitività in Champions League. E questo è dimostrato dal nostro Ranking Uefa. Siamo passati dal 42esimo al 5o posto e ci sono ragionevoli basi per immaginare che alla fine di questa stagione potremo superare il Bayern Monaco e arrivare al quarto posto.
Questi anni non sono stati privi di gestioni di situazioni complesse, che non hanno fatto altro che forgiare ulteriormente il gruppo dirigente della società. Pensiamo alla gestione del calcio scommesse che ha coinvolto i tesserati Juventus nel 2012, fatti avvenuti comunque in altre società. Fabio potrebbe scrivere un libro sulla gestione di una squadra senza allenatore. Quale altra società sarebbe stata in grado di gestire sei mesi senza il primo allenatore? Questo ha forgiato ulteriormente i dirigenti. Penso all'inchiesta Alto Piemonte e la successiva inchiesta antimafia. Sono stati periodi intensi e pesanti e ultimo ma non ultimo l'inchiesta Last Banner per le estorsioni ai danni di Juventus.
Penso a questi anni e devo ricordare che la società ha investito direttamente e indirettamente circa 400 milioni nello sviluppo immobiliare: 180 milioni per lo Stadium, quindi gli investimenti per la nuova sede, il JTC, il J Medical e i negozi. Inoltre sono stati investiti circa 100 milioni tramite il fondo J Village, 90 milioni per l’area commerciale sul lato est, e circa 16 milioni per migliorie a Vinovo e nelle aree limitrofe. Quindi la vostra Società ha investito circa 400 milioni nel rafforzamento del patrimonio. Penso poi al coraggio avuto nel gennaio del 2017 nel presentare il nuovo logo della Juventus. In quei momenti ha incontrato dello scetticismo, ma oggi i dirigenti delle altre società riconoscono il coraggio che abbiamo avuto nel lanciarlo per affrontare le sfide del futuro e ne riconoscono la valenza assoluta. Al tempo del suo lancio il logo fu definito in un modo che trovo estremamente appropriato: “la nuova identità cattura il DNA dell’estetica Juventus e la scolpisce nelle linee taglienti di un segno iconico ed essenziale, un approccio audace e senza compromessi, che sgretola gli schemi e le tradizioni del settore calcistico”.
Questo siamo stati in grado di fare e questo ci è stato riconosciuto.. Abbiamo strada facendo ampliato il settore professionistico. Il settore delle donne, guidato sapientemente dal miglior dirigente del calcio femminile, Stefano Braghin. Ha costruito una grande struttura, non sono ancora professioniste ma sono gestite come tali. Squadra che ha vinto due scudetti e una coppa Italia con coach Guarino, che si merita un applauso (arriva l'applauso, ndr) oltre che un in bocca al lupo da parte di tutti noi perché domenica giocheranno la Supercoppa e speriamo di portare a casa quel trofeo. Settore ampliato con la nascita della squadra Under 23 e da questo punto di vista c'è Cherubini, che non è qui, ma con grande sapienza, sagacia e abnegazione sta portando avanti quella parte meno visibile, ma importante.
Solo nell'ultima stagione abbiamo attratto il migliore del mondo, Cristiano Ronaldo, che spero quest'anno possa vincere il Pallone d'Oro perché lo merita. Siamo diventato la squadra con il maggior numero di seguaci digitali, con 90 milioni di followers e un engagement medio al mese di 1.2 miliardi di interazioni. Da ultimo, ma non ultimo, l'apertura del J Hotel, aperto al pubblico a settembre e nella scorsa stagione l'apertura dei nostri store diretti a Milano e Roma e l'ufficio di Hong Kong. Sono risultati importanti, che ci rendono orgogliosi, ma questo si riferisce al passato. Viviamo, come spesso mi è ricordato di dirvi, in una industry molto complessa. Oggi ho preferito fare un'analisi generale dell'industria. Abbiamo punti di forza straordinari, ma anche debolezze che devono farci riflettere. Punto di forza è senza dubbio la crescita del settore, con le prime 5 leghe che ormai monopolizzano la scena, sono cresciute del 15%. E all'interno di queste leghe c'è un gruppo di club che monopolizza queste leghe e questi club sono cresciuti del 7%. La crescita di questi grandi club da più del 50% deriva dalla crescita dell'area commerciale. Stiamo perdendo la dipendenza dei nostri ricavi dai diritti televisivi, che rimangono sì importanti, ma quest'anno i ricavi commerciali superano i ricavi dai diritti televisivi domestici, che pesano circa il 20% del nostro fatturato. Nei grandi club europei pesano tra il 40 e il 60% e questi risultati devono farci ben sperare.
Esistono anche debolezze. Come gestiamo questo maniopoli di club che domina la crescita e monopolizza i risultati sportivi? Pensiamo al monopolio del Bayern in Germania, al nostro di cui siamo orgogliosi in Italia. Abbiamo monopoli sportivi che generano forte tensione all'interno delle leghe di riferimento. Questo deve far riflettere su quella che sarà la gestione delle competizioni future e la loro finalità. Abbiamo minacce che devono essere tenute in considerazione. Si parla spesso della Lega di A, ma in generale si combatte ovunque con la pirateria. Perdere eventualmente l'esclusività dei diritti sportivi può far perdere essi valori. Abbiamo un audience televisiva del calcio europeo, che deve far riflettere.
Pensiamo anche ai dati che si sviluppano al mondo egli esports. Un dato su tutti, la finale di League of Legends, nel 2017 ha avuto 58 milioni di spettatori. E questi dati, da qualsiasi rapporto, sono in crescita. Gli sport nazionali sono in crescita nelle fasce minori, le nuove attività nel campo dell'intrattenimento sono in crescita. Abbiamo anche opportunità, infatti il fatto che sia diminuito il peso dell'impatto dei diritti televisivi significa avere meno intermediari e poter essere proprietari dei nostri contenuti. E da questo punto di vista la novità del digital deve essere strategica e ci sono riflessioni in corso. Questa può essere una nostra killer application. Devono essere individuati strumenti per farci fare un grande salto nei ricavi attraverso i ricavi commerciali. Focus sulle nuove generazioni. Aver iniziato studi che ci permettono di conoscere meglio i millennial e la generazione Z, può essere importante. Viviamo con un grande proliferare di piattaforme OTT e questo deve farci vedere coinvolti. La federazione ha annunciato il lancio su Tim Vision, la UEFA ha annunciato il lancio di UEFA TV e noi dovremo essere bravi a cogliere le opportunità che il mercato ci darà. L'ultima opportunità è il calcio femminile. Il tutto esaurito fatto registrare qui è un fatto positivo, poi un grande Mondiale ha ulteriormente enfatizzato l'attenzione. Il calcio femminile apre a nuovi mercati e nuovi consumatori e vogliamo farci trovare pronti a cogliere queste opportunità. E per questo oltre che approvare il bilancio vi chiederemo l'aumento di capitale per lo sviluppo. Nel piano approvato nel 2014 volevamo far diventare Juventus un marchio globale.
Questo a mio giudizio è un risultato ottenuto. La visione del nuovo piano deve essere far prosperare Juventus come brand globale e questo ci deve essere riconosciuto da tutti, comprese le nuove generazioni. Dobbiamo essere un brand moderno, innovativo e iconico. La missione deve rimanere quella di sempre, con lo sport al centro, e guardo Pavel e Fabio. Dobbiamo mantenere la leadership sportiva in Italia, competere ad alto livello in Europa. I principali obiettivi che il piano si pone è quello di continuare a partecipare alla Champions, mantenendo l'attuale coefficiente UEFA e rimanere, e questo non è semplice vista la dimensione della Premier League, tra le prime 12 in Europa come fatturato, avere un'incidenza del costo dei tesserati tra il 55% e il 60% e aiutare a riposizionare la Serie A nel mercato globale. Oggi noi nell'immaginare il 2019/20 immaginiamo un nuovo anno zero, per pensare in grande. L'aumento di capitale chiesto nel 2011 era volto a un risanamento societario evidentemente completato, negli asset e nel valore della prima squadra, l'obiettivo dell'aumento di capitale del 2019 è invece lo sviluppo della società e accertarsi di rispettare tutte le norme del FFP. Oggi vi chiederemo di approvare il bilancio, ma anche la fiducia a questo gruppo dirigente per raggiungere insieme nuovi grandi traguardi. Grazie, fino alla fine".