Juventus - Borussia Dortmund: la sfida delle emozioni. Ricordate?

16.12.2014 12:00 di  Caterina Baffoni   vedi letture
Juventus - Borussia Dortmund: la sfida delle emozioni. Ricordate?
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Quella notte, tutto il mondo lo definì :" Il goal alla Del Piero" .
Correva l'anno 1995: era il 13 settembre, quando un giovane talentuoso col 10 alle spalle, si consacrò in eurovisione grazie a quella che fu una delle sue più preziose gemme: tiro a giro e palla che si insacca all'incrocio destro dei pali dove Klos non potrà mai arrivare. 
Alessandro Del Piero, già bandiera acclamata in bianconero, contribuì insieme a Padovano e ad Antonio Conte alla conquista del Westfalenstadium. Un 1-3 che da lì a poco spalancherà la strada alla finale di Roma contro l'Ajax, dove Gianluca Vialli alzerà la seconda Coppa Campioni della storia bianconera.
 La scalata del probabile successo bianconero, partì proprio da lì: Dortmund.

Ma, un anno dopo: arriva la vendetta giallonera che nega il bis alla Juve di Lippi.

 La Coppa dei Campioni torna a parlare tedesco quattordici anni dopo l'Amburgo di Atene 1983( altra finale clamorosamente persa dai bianconeri) . Anche questa volta il vincitore, il Borussia Dortmund, pieno di giocatori ripudiati dal campionato italiano (Paulo Sousa, Reuter, Riedle, Sammer e Moller), si issa sul trono d'Europa superando la Juventus. Nel girone iniziale il solo l'Atletico Madrid resiste ai tedeschi. Con il filotto nelle prime tre partite, compresa la fondamentale vittoria al Vicente Calderón, gli uomini di Hitzfeld mettono un'ipoteca sul passaggio del turno, ma gli spagnoli restituiscono il favore battendo a domicilio Sammer e compagni e rimettono in bilico il primo posto nel girone, che infatti alla fine arride agli iberici per migliore differenza reti. 

Nei quarti il Borussia se la vede con l'Auxerre. Nell'andata al caldissimo Westfalenstadion di Dortmund i francesi non si rendono mai pericolosi fino alla mezz'ora del secondo tempo, quando Lamouchi approfitta di uno svarione della retroguardia tedesca e infila Klos, dimezzando lo svantaggio ( 1 -2) dopo le marcature di Riedle e Schneider. Il goal di Moller nel finale premia gli sforzi del Borussia. In Francia l'Auxerre fa la partita, ma palesa una preoccupante sterilità offensiva, punita da Ricken con un bolide da 25 metri leggermente deviato dal difensore Violeau. 

Le semifinali allineano le quattro squadre più forti del continente; al Borussia tocca il Manchester United. I gialloneri, da tempo in emergenza per i numerosi infortuni agli uomini più importanti, si presentano privi di sette titolari. Per lo United l'occasione è ghiotta ma ad affossarlo basta un tiro da fuori area di René Tretschok a un quarto d'ora dalla fine che batte l'incerto Van der Gouw, sostituto di Schmeichel, fuori per un malanno alla schiena. Per il match dell'Old Trafford il Borussia recupera Kohler, Riedle e Reuter (che però abbandonerà il campo a metà primo tempo), ma è senza Paulo Sousa, ispiratore dell'impresa di due settimane prima. Il Manchester attacca all'arma bianca, ma il Borussia passa al primo affondo con il giovane Lars Ricken, che batte Schmeichel in contropiede. Lo United intensifica ancor di più gli attacchi, lasciando immense praterie per il contropiede tedesco. Il vecchio Kohler non dà scampo a Cole e a un deludente Cantona, così il Borussia si guadagna la finale.

A Monaco incontra la Juventus che ha eliminato l'Ajax in semifinale con una grande prova di forza e si presenta in Baviera favorita. Lo stadio è diviso a metà fra i sostenitori delle due squadre. Il Borussia schiera quattro ex juventini: Kohler, Paulo Sousa, Moller e Reuter. Ed è proprio l'orgoglio degli ex a fare la differenza. La Juve, con Del Piero in panchina appena recuperato da un grave infortunio, parte bene e recrimina subito per un rigore negato dall'arbitro Puhl per fallo ai danni di Jugovic. Poco dopo Vieri spara sull'esterno della rete e fra il 29' e il 34' Riedle stende i bianconeri: prima stoppa di petto in area un cross di Reuter e batte Peruzzi con un rasoterra di sinistro da distanza ravvicinata, poi di testa su corner di Moller beffa una retroguardia juventina tutt'altro che impeccabile. 

La Juve è stordita anche se sul finire del primo tempo Zidane colpisce un palo e Vieri si vede annullare un gol per fallo di mano. A inizio ripresa entra Del Piero, che dopo nemmeno venti minuti realizza una splendida rete di tacco "alla Bettega" che riaccende le speranze italiane. Poco dopo ancora "Pinturicchio" viene strattonato in area da Heinrich ma lo scadente arbitro Puhl fa di nuovo finta di niente. Con la Juve sbilanciata in avanti, Moller pesca il giovane Ricken già decisivo nei quarti e in semifinale, che beffa Peruzzi troppo avanzato con un pallonetto vellutato dai venticinque metri, spegnendo ogni residua velleità dei bianconeri.

Questa volta a guidare la Juventus non ci sará Del Piero ma un Tevez che, con quel dieci sulle spalle, sa come non far rimpiangere l'ex capitano soprattutto nelle partite che contano.

 Leggendo tra le righe, l'occasione di ribaltare una lontana sconfitta che brucia da anni nella mente e nel cuore di ogni tifoso juventino, è ghiotta e realizzabile. 

Piedi ben piantati a terra nella notte di Coppa Campioni, la "notte che non finirà mai" .

E mai come questa volta sognare è lecito.

© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport