IL NUOVO CAPO POPOLO VUOLE L'EFFETTO BOLGIA

01.09.2024 00:05 di  Massimo Pavan  Twitter:    vedi letture
IL NUOVO CAPO POPOLO VUOLE L'EFFETTO BOLGIA
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Per chi se lo ricorda, una delle Juventus più belle degli ultimi anni era quella in cui lo Stadium della Juventus era la casa, la bolgia, un campo impenetrabile e a guidare tutto c’era un capo popolo che aveva un nome e un cognome: Antonio Conte. Come un gladiatore nell’arena, alzava il braccio e il tifoso era pronto a sostenerlo in tutto e per tutto.  Gli anni di Conte sono stati indimenticabili, sia per i risultati ottenuti in campo con dei record incredibili, sia soprattutto per l’effetto che c’era allo stadio, l’effetto unico che abbiamo rivisto dopo solamente in poche occasioni. Unitá di intenti, rabbia, sudore, spirito di gruppo e voglia di andare oltre i propri limiti. Un clima di lotta di voglia di rivincita,di voglia di emergere contro le ingiustizie che erano state fatte alla Juventus negli negli anni precedenti.

NUOVO CAPO POPOLO - Allora, un capo popolo chiamato Conte. Oggi quel capo popolo è un avversario, che ritroveremo alla quinta di campionato ma nel frattempo un’altra persona di carattere diametralmente opposto, con DNA che chiaramente non è juventino ma con una personalità forte ed un carattere che qualcuno ha definito anche "stranino", guida la gente bianconera con grande leadership. Eh sì, perché la Juventus che abbiamo visto contro il Como ma anche contro il Verona, è una Juventus che fa dell’aggressività, della regressione,  delle caratteristiche che è un po’ avevamo visto con Antonio Conte, i suoi punti di forza. 

ATTEGGIAMENTO CHE PIACE- Un un atteggiamento che è propositivo, che non è conservativo e quindi alla lunga potrebbe anche essere controproducente, ma che sicuramente aiuta il pubblico a scaldarsi e rende lo stadio una vera e propria bolgia. Nelle prime due partite di campionato la Juventus non si è accontentata, con il Como ha segnato il terzo goal, ma ha cercato anche il quarto ed il quinto. Con il Verona è andata vicino anche in quel caso dopo il tre a zero al quarto goal e tutti quelli che sono entrati hanno giocato con intensitá, hanno cercato di spingere sull’acceleratore e fare del proprio meglio anche perché la concorrenza è tanta, non esistono ruoli acquisiti e tutti vengono messi in discussione nel nome della meritocrazia o se preferite dello status di forma del momento.

Ecco perché l’Allianz Stadium domenica si deve accendere, deve ritornare a essere quello stadio che intimoriva gli avversari, quella bolgia che sorregge la squadra. 

L'INVITO - Thiago Motta lo ha già detto: i tifosi devono essere felici come sono in questo momento, li ha ringraziati per il sostegno di Verona ma li ha anche incoraggiati a fare una cosa, che poi è il succo di tutto: aiutare la squadra e sorreggerla nei momenti belli e anche nei momenti bui, che prima o poi ci saranno. Quindi, la gara con la Roma deve essere così, una partita in cui il pubblico deve essere veramente il 12º uomo, la bolgia che ti aiuta a sbloccare la partita o che magari se la gara non va bene, a rimetterla in sesto.

La Juventus di quest’anno deve essere un gruppo solido, granitico che parte da un allenatore obiettivamente bravo, stimato e che ha già creato una buona base di partenza, che parte da una dirigenza che ha dato al suo allenatore tutti gli elementi per cucinare un grande piatto e dei tifosi che non possono essere solo spettatori e comparse ma devono e vogliono essere protagonisti di questo bellissimo progetto, protagonisti incitando la squadra.

La stagione può essere bella, forse bellissima, solo se si rimane tutti uniti, solo se lo stadio diventa una bolgia, solo se tutti remano dalla stessa parte. Nelle prime due giornate è stato così, con la Roma deve essere così, per passare una buona sosta e risvegliarsi domani mattina prima in classifica.

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