Mazzia alza bandiera bianca: "Nessuna speranza per il futuro, non c'è una famiglia che sistema le cose. Juventus calpestata"

"Ho vissuto molti periodi negativi della Juventus, ma per ricordarmene uno così devo andare indietro di davvero molti anni. E' uno dei momenti più pesanti della storia del club". Non ci gira intorno Bruno Mazzia, classe 1941 che conosce benissimo la Signora avendoci giocato tra il 1959 e il 1966. La redazione di TuttoJuve.com lo ha contattato telefonicamente, in esclusiva, per parlare approfonditamente degli ultimi avvicendamenti in casa bianconera e non solo:
Che cosa non ti convince di più?
"E' tutto l'anno che vedo un'avversione nei confronti di chi gioca, di chi li fa giocare e di chi li ha acquistati. C'è un allenatore che sta facendo i suoi errori, ma qui è la società che ne dovrebbe rispondere".
Quindi chi è il maggior colpevole?
"Non voglio individuare un solo bersaglio. Per me tutti qui dentro hanno le loro colpe, nessuno escluso".
Avresti esonerato Motta dopo la debacle di ieri sera?
"Quello non lo posso giudicare, più che altro perché mi sembra ci sia in mezzo una questione economica e di contratti. Forse Giuntoli ha valutato anche questo, oltre i risultati sportivi. Poi è anche un momento molto delicato in cui prendere decisione, il rischio è che sbagli in qualsiasi circostanza".
Vedi uno spiraglio di luce in questo buio?
"No, per il futuro non c'è nessuna speranza. La Juventus è sempre stata osannata, ora invece è calpestata. Tutti i tifosi sono delusi e il loro stato d'animo è negativo. Nei periodi bui precedenti, la squadra è riuscita a venirne fuori perché dietro c'era una famiglia che rimetteva in sesto le cose".
E oggi?
"Oggi non lo so, c'è davvero molta confusione per capirlo. Chi è che gestisce questa società? Molti tifosi inveiscono contro Giuntoli che sicuramente ha le sue colpe, ma è un dipendente. Sono quelli dietro a lui che mancano".
Si ringrazia Bruno Mazzia per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.