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Enrico Valentini (Norimberga): "La ripresa del calcio in Germania, gli allenamenti e la curiosità sulla situazione italiana. Juve? Quasi mai visto il 'Sarrismo'..."

14.05.2020 12:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Enrico Valentini (Norimberga): "La ripresa del calcio in Germania, gli allenamenti e la curiosità sulla situazione italiana. Juve? Quasi mai visto il 'Sarrismo'..."

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il difensore del Norimberga e noto tifoso della Juventus, Enrico Valentini, per parlare della ripresa del calcio in Germania e non solo:

Come è la situazione dalle parti di Norimberga?

"Qui, fino ad ora, non abbiamo avuto un gran numero di contagi e sono morte pochissime persone. Un paio di mesi fa sono stato in quarantena con tutta la squadra a scopo precauzionale, perché un mio compagno era sospettato di aver contratto il virus. Fortunatamente, però, è andato tutto bene. Esattamente come ora, in vista dell'inizio della stagione abbiamo fatto 5 tamponi in 15 giorni e sono stati tutti negativi".

Anche voi come la Bundesliga ricominciate il 16. E nel tuo campionato ci sono stati dei calciatori positivi al Dresda.

"Sì, c'è ancora un po' di discussione riguardo a questa situazione. Anche noi all'interno dello spogliatoio parliamo spesso del virus, ci chiediamo a quali ripercussioni potremmo andare incontro. Perché, giustamente, non sappiamo se potrà provocare dei danni visibili a distanza di tempo ai polmoni o ad un'altra parte del corpo. E poi c'è il discorso dei sintomatici e degli asintomatici, anche qui è difficile stabilire con certezza se puoi ammalarti nuovamente di 'Covid-19'. Però noi cercheremo di onorare al meglio questa stagione, domenica giocheremo contro il S. Pauli e daremo il massimo".

Dal punto di vista fisico, è stato problematico iniziare ad allenarsi nuovamente?

"La preparazione è stata molto corta: l'allenamento di gruppo è iniziato venerdì scorso e abbiamo subito affrontato delle partitelle. Credo che, almeno inizialmente, il livello del gioco non sarà il massimo. Per me già dopo un'oretta potrebbe esserci un calo, servono diverse sfide per tornare in un buon stato di forma. Il nostro è un incontro molto importante, ma sono convinto che dappertutto potrebbe ricominciare un nuovo campionato".

Quindi la Bundesliga è davvero un modello giusto da seguire per tutte le altre leghe come Italia, Inghilterra e Spagna?

"Credo sia presto poter dare una risposta a questa domanda, anche perché ad oggi non tutti in Europa sono d'accordo sul ricominciare. C'è ancora una grande divergenza d'opinione. Non è giusto doverlo fare solo perché la gente avrà qualcosa da guardare".

In Italia, gli allenamenti sono ripresi da qualche giorno e una possibile data d'inizio potrebbe essere il 13 giugno.

"Sono molto curioso per la situazione italiana, anche perché le squadre che erano in forma come la Lazio potrebbero non esserlo più. Bisognerà capire come gli atleti ritorneranno da questo periodo di inattività, Noi, ad esempio, ci siamo comunque allenati in gruppi da 4 con le dovute precauzioni. E già, ad esempio, c'è stato un infortunio molto grave al crociato. Gli infortuni fisici sono in aumento".

A proposito come stavi giudicando la Juventus prima dello stop?

"Forse mi ero creato troppe aspettative dal famoso 'Sarrismo', ma fin qui non l'ho quasi mai visto. Se è prima in classifica in Italia e ancora in corsa per tutti gli obiettivi, è soltanto merito delle sue grandi qualità individuali: da Dybala a Ronaldo, ad altri campioni come Higuain che sono stati decisivi nel corso dei match. La Lazio e l'Atalanta hanno giocato il calcio più bello d'Italia".

L'intento, però, è sempre quello di vincer la Champions.

"Prima devi recuperare la partita con il Lione e superare il turno, poi parliamo di vincere la Champions (sorride ndr). Con i transalpini la Juve non mi è affatto piaciuta. L'unica volta in cui mi sono divertito quest'anno è durante il secondo tempo del match con l'Inter, ho visto una squadra di alto livello che andava a pressare subito e si proponeva senza indugio. Un giocatore come Bentancur è perfetto per fare questo tipo di lavoro. Pjanic? Forse tutti si aspettavano che toccasse davvero 120 palloni a partita, però è dura quando ti ingabbiano e ti mettono sempre costantemente un uomo a marcarti".

Proprio Pjanic che adesso è al centro di una possibile cessione. Da calciatore, come si vivono questi momenti?

"Dipende tutto dal carattere del giocatore, è importante essere in grado di scendere in campo senza esser condizionato dalle voci esterne. E' molto importante, poi, le persone che ti sono accanto: se riescono ad isolarti, sono le migliori. Nella normalità dei casi, la verità la conoscono soltanto il calciatore e la società. Se fossi nella sua situazione, in caso di falsità mi esporrei pubblicamente e la negherei subito. Almeno avresti la coscienza apposto. Dal nostro punto di vista non è facile perché i tifosi arrivano a fischiarti e ad insultarti dall'oggi al domani, poi ai giorni nostri è più difficile perché con i social network tutti credono a tutto. Caratterialmente devi esser molto forte".

Si ringrazia Enrico Valentini per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.