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Bonacini su Giuntoli: "E' fan delle squadre costruite per giocar bene come questa Juve, mi aveva già parlato di Di Gregorio. Scudetto? Bisogna lavorare sul medio termine"

24.09.2024 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Bonacini su Giuntoli: "E' fan delle squadre costruite per giocar bene come questa Juve, mi aveva già parlato di Di Gregorio. Scudetto? Bisogna lavorare sul medio termine"
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La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex presidente del Carpi in cui ha lavorato Cristiano Giuntoli dal 2009 al 2015, Stefano Bonacini, per parlare approfonditamente dei primi mesi di lavoro della nuova stagione del Football Director della Juventus e non solo:

Sono arrivati 9 punti nei primi 5 incontri, secondo qualcuno l'avvio di campionato è stato piuttosto discreto. A tuo parere, invece?

"Non sono preoccupato, c'è molta fiducia nel lavoro della squadra. C'è un nuovo allenatore e i giocatori presi vanno aspettati, per questo non sarei così precipitoso nelle disamine".

Quindi i tre 0-0 consecutivi non sono da interpretare come un campanello d'allarme?

"No, nella maniera più assoluta. E' una squadra molto giovane, c'è bisogno di assestamento e - come dicevo prima - i nuovi giocatori vanno aspettati. Penso che il direttore abbia fatto un mercato importante che rispecchia il Dna della Juventus".

Era questo il mercato che ti aspettavi da Cristiano Giuntoli?

"Ha cominciato in questa stagione a lavorare come Football Director, perché la scorsa estate era arrivato a luglio e le strategie erano già state pianificate. Cristiano dovrà esser valutato nel tempo, i frutti del lavoro di Carpi e Napoli si sono visti dopo un po'. La squadra in prospettiva è molto giovane, ci sono dei pro e dei contro come in tutte le cose, ma dobbiamo lasciarli solo lavorare".

La Juve, col mercato fatto, deve vincer subito nel breve termine?

"A mio parere, oggi bisogna lavorare sul medio e non sul lungo termine. Poi è chiaro: qualcuno un passo falso lo può sempre fare, e lì dovrà esser brava la squadra a restare in corsa fino alla fine".

Tra i colpi in entrata, c'è ne è stato qualcuno con lo stesso modus operandi di Carpi? Mi viene in mente Cabal strappato ai rivali dell'Inter in mezza giornata o Conceição preso con una formula molto insolita.

"Per me Di Gregorio, perché è riuscito a prendere un portiere di livello con una cifra non altissima. Per vincere devi avere un giocatore forte per ogni reparto, l'estremo difensore non è affatto escluso da questo discorso. Con il Napoli ha fatto una parata miracolosa che ha salvato il risultato, l'ho vista dal vivo ed è stato super su quella deviazione all'ultimo di un giocatore avversario. E poi di Di Gregorio me ne aveva già parlato".

Sì? Che cosa ti aveva detto su di lui?

"Sì, lo aveva fatto qualche anno fa. Lo ha sempre tenuto in considerazione, lo osservava già da tanto tempo ed è un ragazzo che, come dicevo, fa la differenza nel suo reparto. Noi abbiamo avuto Buffon, ovviamente non parlo di accostamenti, che grazie alle sue parate ci ha fatto vincere tanto".

Forse è mancato acquistare un vice Vlahovic, no?

"Penso che abbiano fatto i loro conti sul come doveva giocare la squadra, poi oltre Vlahovic ci sono gli attaccanti (vedi Weah col Napoli). Per me è stata costruita giusta a livello di impostazione per il gioco che dovrà svolgere, queste sono le squadre che piacciono a Cristiano".

Ed è arrivato anche un allenatore come Motta che piace molto al direttore della Juventus.

"Si è presentato con un biglietto da visita mica da ridere: è riuscito a riportare il Bologna, che bivaccava al centro della classifica, in Champions dopo oltre cinquant'anni. E anche con lo Spezia aveva fatto molto bene. Per me è la persona giusta per guidare la Juventus, lo si vedrà nel tempo".

Curiosità: dei tanti giocatori accostati e non presi, come Calafiori o Sancho, c'è qualcuno per cui avresti fatto follie?

"No, perché Cristiano ha puntato su un impianto di squadra e non su un singolo giocatore. La squadra non è stata costruita con un Del Piero al centro, bensì con tanti giocatori forti che possono fare la differenza a livello collettivo. Il ragionamento è stato improntato anche sulle esigenze dell'allenatore, quindi avrei voluto quei due o tre giocatori inarrivabili. Sinceramente, la Juve sta bene così".

Si ringrazia Stefano Bonacini per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.