Divieto Juve-Napoli, l'avv. Grimaldi a CN24: "Il CASMS ha sbagliato, il TAR apre una strada a tutti i tifosi d'Italia. Studiamo un ricorso"

23.09.2024 22:40 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Divieto Juve-Napoli, l'avv. Grimaldi a CN24: "Il CASMS ha sbagliato, il TAR apre una strada a tutti i tifosi d'Italia. Studiamo un ricorso"
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L'avvocato Erich Grimaldi è intervenuto in diretta ai nostri microfoni durante 'Calcio Napoli 24 Live' trasmissione in onda su CalcioNapoli24 TV (79 Digitale Terrestre). Ecco quanto evidenziato da CN24.

"La questione del divieto di trasferta ai tifosi del Napoli contro la Juventus? I biglietti erano stati venduti già ad agosto senza conoscere la data dell'evento, l'11 settembre c'è stata l'ordinanza in cui si autorizzava la trasferta, poi i fatti di Cagliari sono accaduti di sabato: perchè l'ordinanza del prefetto arriva solo venerdì? Se c'è una urgenza di evitare disordini tra tifosi, non si fa nella tarda mattinata di venerdì quando sarebbe stato complicato anche vincere un ricorso. Noi col collega Rubinacci abbiamo lavorato fino alle 2 di notte per un ricorso depositato alle 8 del mattino.

Vanno analizzate diverse cose: le decisioni del prefetto arrivano su indicazioni del CASMS sui fatti di Cagliari, per ordine pubblico si limita la trasferta. Questo è un errore: se si fa riferimento a Cagliari, non si può sapere se ci fossero tifosi solo presenti dalla provincia di Napoli. Quel potenziale individuo che lancia il fumogeno poteva essere tranquillamente a Torino, e magari un tifoso isolato residente in provincia di Napoli non poteva andare a vedere la partita. Questo è stato il primo errore commesso dal CASMS.

Qualcuno dice che il divieto era stato legato anche a Reggiana-Salernitana, ma il calendario era già stato stabilito, non era possibile non riuscire a seguire gli ultras che andavano a Torino.

Il ragionamento del CASMS è sbagliato nella misura in cui si fa riferimento agli scontri di Cagliari che non c'entrano nulla con Torino, e lo fa a 24 ore dalla partita. Per giustizia e per rispetto della dignità dei tifosi napoletani, abbiamo avuto richieste di ricorrenti: chi vuole ricorrere al TAR paga 650 euro, se vince la causa viene restituito ma i soldi vanno anticipati. Abbiamo depositato una istanza cautelare che includeva il risarcimento danni dei biglietti aerei acquistati, il nostro cliente non aveva preso l'aereo. La decisione del TAR è arrivata alle 13.50, a quel punto era quasi impossibile comprare un altro volo per andare a Torino.

Il discorso è che il TAR ci dà una valutazione importante sul comportamento dell'Osservatorio, riferendosi ai fatti raccontati prima. L'Osservatorio non può stabilire che possano esserci incidenti perchè ci sono stati a Cagliari, altrimenti possono avvenire ad Empoli. Proprio per evitare che questa storia si ripeta per tutto il campionato, abbiamo deciso di andare al TAR. Il giudizio equilibrato ha stabilito che i singoli tifosi che vanno lì in modo isolato, i genitori con i figli, una coppia di amici, non possono essere paragonati ai gruppi organizzati. Di conseguenza, il TAR ha deciso che il provvedimento era illegittimo e che bisognava ripristinare i biglietti. Ad ora non sono stati ancora ripristinati, ma la cosa più grave è che la Prefettura, da noi sollecitata alle 15 di sabato per rivedere il suo comunicato, alle 19.30 ne ha fatto un altro a partita finita, dicendo che interpretavano la decisione del TAR solo nei confronti dei ricorrenti, senza pensare di penalizzare mille persone che non avevano fatto ricorso al TAR. 

Il prefetto in autotutela ai tifosi che erano agli ingressi avrebbe dovuto riabilitare il biglietto anche per questioni di ordine pubblico: chi invece non era stato a Torino, sarebbe stato rimborsato. Dal ministero non sono stati rimborsati voli, treni, alberghi a chi non è voluto partire: per questi può partire l'azione di risarcimento, che va fatta davanti al giudice amministrativo. Il contributo da 650 euro poi viene restituito, tanti lo stanno facendo per una questione di principio, pur dovendo recuperare 200-300 euro. Stiamo studiando la possibilità di fare un ricorso collettivo ma è più complicato rispetto alla class action davanti al giudice ordinario. Noi siamo a disposizione per i tifosi che vogliono recuperare il loro danaro.

Apro una parentesi sui gruppi organizzati: li ho visti diverse volte in trasferta, a Udine non invasero il campo quando ci fu la vittoria dello scudetto. Bisogna capire anche perchè l'Osservatorio dimentica i tempi della fidelity card per accedere allo stadio: ci sono tante telecamere, si possono individuare i tifosi che commettono il fatto e non generalizzare e poi vietare la trasferta a tutti. Altrimenti è una questione inutile: tutta la guerriglia urbana che si è voluta far credere, erano i cagliaritani a voler invadere il settore ospiti ma mica sono stati fermati.

Noi abbiamo impugnato il provvedimento ed il TAR ha introdotto un principio equilibrato: non bisogna penalizzare tutti i casi isolati, questo cambia ciò che potrà avvenire nelle prossime trasferte. Sono provvedimenti irragionevoli, discriminatori. Io non so perchè abbiano deciso per Napoli e provincia, i tifosi del Napoli sono anche fuori provincia. E chi a Cagliari ha lanciato il fumogeno poteva essere di un'altra regione e magari era a Torino. Non bisogna puntare il dito e generalizzare, non siamo riusciti a far entrare tutti i tifosi ma ci siamo presi la soddisfazione di ripristinare la dignità tolta ai tifosi.

Il provvedimento del TAR apre una strada a livello nazionale, l'ipotesi potrebbe verificarsi anche per tifosi di altre squadre"