A tutto Iuliano: "Juve può fare decisamente di più, Koopmeiners deve capire in che squadra sta giocando. Derby? Spero in una nostra vittoria"
"E' evidente come sia stato intrapreso un nuovo cammino, i risultati ottenuti non sono ancora stati entusiasmanti e la speranza è che al più presto si possa arrivare al top della condizione. Bisognerà avere ancora un po' di pazienza, non infinita però. Tutti vorrebbero sempre vincere attraverso il bel gioco, specialmente perché parliamo della Juventus e quindi di un grande club, ma a questo punto della stagione le due cose non possono ancora coincidere". Pensieri e parole di Mark Iuliano, ex difensore di fine anni '90 e inizio '00, che in esclusiva ai microfoni di TuttoJuve.com ha espresso la sua opinione in merito agli ultimi avvicendamenti in casa bianconera e non solo:
Come giudichi fin qui le prestazioni della Juve?
"Il rendimento è stato fin qui altalenante in quanto sono arrivate delle buone e delle brutte prestazioni. Credo che la partita meno bella sia stata quella in casa contro lo Stoccarda, una buona squadra che però non è ai livelli di Barcellona e Manchester City, ma ormai appartiene al passato. La Juve è sesta in Serie A e in Champions più o meno è allo stesso punto, fa tutto parte del percorso di crescita ed è normale che a questo punto della stagione ci sia ancora la ricerca della solidità e della continuità".
Da tifoso, anche in relazione a quanto appena detto, cosa ti aspetti di più?
"Mi aspetto sicuramente dei risultati migliori e una fase offensiva che possa essere più concreta. Qualche giocatore deve iniziare a capire in che squadra sta giocando, nel discorso ci metto dentro anche Koopmeiners che tocca pochi palloni e deve essere più presente nel gioco della Juve. E' al centro del progetto e deve fare molto di più, ci aspettiamo tutti di vedere il vero Koop".
Anche Vlahovic, oltre al citato Koopmeiners, è incluso nel tuo discorso?
"A Vlahovic quest'anno si chiedono i gol, non di venire a giocare a centrocampo. E' un finalizzatore, a livello realizzativo il suo lo sta facendo. Spesso gli manca lucidità e le prestazioni non sono mai sempre al top, però non ha un ricambio e questo secondo me gli sta complicando un po' la vita".
Facendo per un attimo un passo indietro, con il Lille come l'hai vista la squadra?
"Col Lille è arrivata una buona prestazione, ho visto una squadra intensa e molto presente nella metà campo avversaria. Le idee di gioco ci sono così come il possesso palla, ma la finalizzazione lascia sempre un po' a desiderare. I rischi corsi in difesa sono stati pochi, pur mancando Bremer che è un'assenza pesante ed equivale a non avere mezzo reparto. La fortuna è stata di trovare un Kalulu che sta giocando molto bene".
Tornando sui singoli, chi ti sta stupendo di più?
"Conceição è nettamente uno dei migliori, poi rispondo il 'tuttofare' Cambiaso che sta facendo una stagione enorme in ogni ruolo impiegato. Thuram? Mi piace molto per la sua dinamicità e per la sua forza fisica. E' giovanissimo, la cosa bella è che i suoi margini di miglioramento sono ancora molto grandi. Il Dna, d'altronde, è quello del padre e del fratello; la natura li ha fatti così, e oltre al talento hanno una predisposizione totale al lavoro. Nella Juventus tutti stanno facendo la loro parte, ma può fare decisamente di più".
Al contrario, invece, il peggiore di questo inizio di stagione è Danilo?
"Pensavo di vederlo schierato come terzino, ma in generale è stato impiegato molto poco. E' il capitano e deve fare sicuramente di più, ma non è che bisogna puntare il dito solo verso di lui. Faccio il tifo per lui così come per tutti gli altri suoi compagni".
Le qualità di Douglas Luiz ancora non si vedono e più di qualcuno lo ha criticato per questo. Che opinione hai del brasiliano?
"Douglas Luiz è incommentabile, perché fin qui non è ancora sceso con regolarità in campo. Per me merita di essere aspettato, non è giusto giudicarlo solo per i rigori concessi. Lui è un centrocampista che gioca molto la palla e vede le linee di passaggio che gli altri non vedono, è stato preso come uno dei fiori all'occhiello dell'ultima sessione di mercato e mi fido sempre delle scelte della dirigenza. Vedrete che arriverà il suo momento".
Come si prepara un derby con nemmeno 48h piene di lavoro?
"Quando il derby arriva successivamente all'impegno di coppa, passi tutto il tempo a recuperare e solo il giorno prima riesci ad allenarti con alta intensità. Le squadre coi campioni, però, sono abituate ad affrontare eventi molto importanti così ravvicinati. Il Torino sta vivendo un momento un po' così, ma non sarà da sottovalutare. Il Toro affrontato da me non è mai stato di altissimo livello, o era in Serie B oppure non aveva una grande squadra. E' sempre una stracittadina e può succedere di tutto...".
Ti interrompo per aggiungere una cosa: pur non con una grandissima squadra, nella stagione 2001/02 il Toro riuscì ad imporvi due pareggi.
"Sì è vero, il Toro riuscì a fare due pareggi nonostante ci fosse tra noi un dislivello importante. L'andata addirittura vincevamo 3-0 e Salas fallì il rigore del 4-3, poi il ritorno la riprese all'ultimo Maresca con quell'esultanza molto particolare (sorride ndr). Il Torino ha fatto un inizio di campionato importante, poi si è un po' smarrito. Io spero, ovviamente, che possa vincere la Juventus".
Credi che le assenze di Bremer e Zapata, per ruolo e importanza, siano sullo stesso livello?
"Sono due assenze molto gravi, ma non possiamo metterle sullo stesso livello. La differenza è che la Juve gioca sempre nella metà campo avversaria e aver perso Bremer è stato un grave colpo, il Toro invece già difendeva bene e riesce comunque ad avere alternative in attacco".
C'è un nome che ti piacerebbe arrivasse a gennaio al posto di Bremer?
"Sicuramente il direttore, che lo ha già individuato, prenderà un difensore migliore di quello che può piacere a me. Mi fido totalmente del suo lavoro e del suo giudizio, so quanto ci tiene a riportare la Juventus alla vittoria. E' straordinario, uno dei migliori nel suo ruolo a livello mondiale".
Si ringrazia Mark Iuliano per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.