Conceiçao e "L'Olandese volante": trova le differenze. La simulazione secondo Lissone
Lautaro, Thuram, Barella e compagnia bella. Partita dopo partita si allunga la lista dei "cascatori" in casa nerazzurra. Una sorta di virus che sembra contagiare i calciatori della rosa di Simone Inzaghi, che troppo spesso sono protagonisti di gesti antisportivi che purtroppo rimangono impuniti.
Immagini impietose che vengono smascherate dalle tv e dagli smartphone dei tifosi sugli spalti, e che lasciano poco spazio alle interpretazioni: i social network tracimano di filmati che mostrano vistose simulazioni. E se Barella ha avuto in passato almeno l'umiltà di chiedere scusa dopo essersi procurato un rigore in maniera ingannevole contro il Genoa, altri suoi compagni continuano a provarci e, spesso, a riuscirci.
L'ultimo in ordine di tempo è Denzel Dumfries che ieri sera, anche con il suo comportamento tutt'altro che sportivo, ha indotto l'arbitro Mariani a fischiare l'ennesimo calcio di rigore molto, molto, molto, molto generoso. Dopo aver sentito il leggerissimo tocco di Anguissa, l'"Olandese volante" è stramazzato a terra, rotolando su se stesso, con il volto sfigurato dal dolore e con le mani strette sulla gamba, appena accarezzata dal centrocampista del Napoli. Come vogliamo chiamarla questa interpretazione da Premio Oscar?
E come è possibile che a Lissone continuino a non vedere o a ignorare episodi così chiari, talmente ridicoli, plateali ed esilaranti, da essere trasformati in meme?
Siamo di fronte a giovani di sana e robusta costituzione che, improvvisamente, una volta varcata la soglia dell'area avversaria, accusano problemi di deambulazione. E' chiaro che non possa trattarsi di osteoporosi anticipata.
Non bisogna essere professori di educazione fisica o luminari della fisica per capire che colossi di 1 metro e 90 per 90 chili non possano cascare e ruzzolare a terra ad ogni minima strusciata o alitata. Ed è ancora più inaccettabile che comportamenti da punire e condannare vengano addirittura premiati con rigori "inventati".
Su altri campi, invece, ecco giocatori di un metro e mezzo di altezza, 60 kg di peso e di bianconero vestiti, realmente scaraventati a terra, quindi ammoniti per simulazione e infine giustiziati con l'espulsione dal Marinelli di turno e dai sodali di Lissone.
Un vecchio detto popolare dice che per i "regali" basta il pensiero. Per i rigori, invece, il... retropensiero (Conte dixit).