Bonazzoli: "Thiago Motta chiuderà stagione alla Juventus, la società ha fatto scelta molto forte e la proteggerà. Vlahovic scontento e discontinuo, può partire"
Ai microfoni di Calcio Time, nel corso della trentaduesima puntata a cura della redazione di EuropaCalcio.it, è intervenuto Emiliano Bonazzoli, ex attaccante del Verona, della Reggina e della Sampdoria, tra le altre. In sua compagnia, abbiamo disquisito di diversi temi, non ultimo, il possibile avvicendamento tra Motta e Xavi e il percorso di Italiano al Bologna.
Sul futuro di Thiago Motta a Torino: "Arriverà sicuramente a chiudere la stagione da allenatore della Juventus, ne sono certo. La squadra è in lotta per conquistare un posto nella prossima edizione della Champions, è quinta, non così distante dal quarto. Mercoledì, poi, si giocherà una fetta importante della qualificazione diretta agli ottavi di finale e l'attenzione del gruppo sarà sicuramente rivolta a quell'obiettivo. I punti dalla vetta sono diversi, è vero, ma non credo si arrivi a sconfessare una propria scelta fatta appena sei mesi fa. La società farà muro e tenterà di proteggere una propria scelta molto forte, nonché un taglio netto rispetto al passato. Ci si aspettava qualcosa di più, ma le valutazioni verranno fatte a fine stagione. Non è semplice stravolgere tutto in estate e pretendere di vincere subito".
Su Kean: "Sicuramente sta facendo un'annata importante, con un rendimento importante. Si attendeva da tanto la sua consacrazione, non solo tecnica, ma anche mentale. Deve dare continuità a tutto ciò che sta facendo vedere quest'anno. Ricordiamo che sta rientrando anche Scamacca in ottica Nazionale e questo alimenterà la competizione all'interno del gruppo di Spalletti. Il centravanti dell'Atalanta necessiterà di diverso tempo per ristabilirsi completamente, perché l'infortunio al crociato destabilizza particolarmente. Insieme a Retegui, ritengo che questi attaccanti siano le certezze della Nazionale azzurra, ma non sottovaluterei Lucca: ragazzo giovane, che può crescere ancora tanto".
Su Vlahovic: "Beh, sicuramente la Juventus è andata su un calciatore giovane come Kolo Muani, diretta e decisa. Il rendimento ondivago di Vlahovic ha portato, o sta portando, la società a fare altre scelte per il reparto offensivo. Io credo possa partire, ma già entro fine gennaio. Si stanno creando dei presupposti, anche economici, che possano portarlo via da Torino, anche se non siamo sicuri sia stato lui stesso a chiedere la cessione. Di certo, si intravede un attaccante scontento e discontinuo: credo possa andare via davvero".
Bonazzoli: "Italiano vuole una big. Sul futuro di Motta e Vlahovic..." ESC EC
Sul possibile avvicendamento Montella-Ranieri, a Roma: "Ritengo Ranieri abbia molta voce in capitolo riguardo il proprio successore in una piazza molto particolare come quella di Roma. Penso sia un grande gestore, come può essere Ancelotti: ha messo a posto le cose in campo e dal punto di vista della classifica. Montella è un tecnico diverso, ma sta comunque dimostrando il proprio valore in questi anni. Molto, se non tutto, dipenderà dalle volontà della società e dal modo in cui proteggeranno il nuovo tecnico. Con De Rossi non è andata esattamente così...".
Su Dovbyk: "Attaccante che mi piace molto e che ritengo completo in ogni caratteristica che deve possedere un centravanti per fare bene e determinare le partite. Ho avuto modo di vederlo diverse volte e potrà sicuramente ripetersi, dopo un periodo di fisiologico adattamento, anche rispetto quanto fatto a Girona. Immagino Roma sia una città molto particolare in cui vivere e giocare: non puoi percepire le stesse pressioni a Girona, a Roma".
Su Zaccagni: "Abbiamo condiviso lo spogliatoio e ottenuto la promozione con il Cittadella. Gli faccio i complimenti per la sua scalata sino alla Nazionale e in una squadra come la Lazio, della quale è anche capitano. Era molto giovane all'epoca, ma già si notavano le sue qualità tecniche e di personalità".
Su Italiano: "Abbiamo giocato insieme a Verona e avevo già constatato la sua predisposizione al ruolo, perché allenava già in campo. Ha le idee ben chiare, è un sanguigno e si fa sentire parecchio anche dalla panchina; apprezzo molto il suo ideale calcistico e la sua proposta di gioco. La sua gavetta l'ha fatta, i risultati li ha ottenuti e sta crescendo e maturando sempre di più. Parliamo di una persona e di un tecnico che vuole arrivare in alto e ce la metterà tutta per consacrarsi definitivamente".
Su Castro e Dallinga: "Castro è davvero un prospetto interessante: ha la cattiveria agonistica giusta, è molto mobile e mi convince davvero molto. Non so chi sia più forte tra lui e Dallinga, ma ritengo Italiano abbia un ottimo parco attaccanti a propria disposizione e saprà esaltare al meglio le caratteristiche di entrambi".