Bentornata Curva sud. Ci eri mancata tanto

Bentornata curva sud. Quanto ci sei mancata in questo primo scorcio di stagione. Troppo spesso dileggiata, accusata, condannata e messa in cattiva luce: così, a prescindere. Spesso, chi parla o scrive, non lo fa a ragion veduta, ma in base al sentito dire o a ciò che legge sui social o vede in tv. Non sempre però, chi fa informazione la fa in modo corretto ed imparziale. Anzi. Se si tratta di calcio, poi.. Se si tratta di Juventus, poi poi....: l'etica, la professionalità e l'imparzialità vanno quasi sempre a farsi benedire. Da inizio stagione la curva sud ha attuato una forma di protesta silenziosa contro il caro biglietti, in primis all'Allianz Stadium e in generale in ogni stadio ove la Juve si reca (ricordiamo ad esempio, i 50 euro per Chievo-Juve o addirittura per Empoli-Juve, dove per vedere la gara occorre tanta ma tanta fantasia; per finire a Milan-Juve, con il settore ospiti a 75 euro, per vedere, dal terzo anello, omini in stile subbuteo. Insomma, l'arrivo della Juventus rappresenta per tutte le altre Società l'albero della cuccagna, ovvero l'incasso della vita. Chi paga tutto questo? Il tifoso bianconero ovviamente, che, dopo essere costantemente insultato, tacciato di essere razzista, maleducato, 'ndranghetista e di rubare partite e scudetti, deve pure pagare il conto. E no! E' ora di dire basta. E, su questo, la curva sud, ha totalmente ragione. Oltre agli attacchi esterni, la sud, è anche attaccata da buona parte del resto della tifoseria juventina che, spesso, nemmeno sa di cosa sta parlando.
Ovvio che in sud, non siano tutti santi od eroi, ma da lì al fare l'esatto opposto (ovvero considerare tutti come delinquenti, etc, etc) di acqua sotto i ponti ne passa parecchia. In sud ci sono tante brave persone che hanno scelto quel settore per cantare, sostenere e stare vicine alla squadra (anche se nel corso degli anni, quelli che cantano sono sempre meno). La Società, probabilmente, preferirebbe uno stadio di marionette, o, per meglio dire, un teatro, con gente seduta al suo posto, che applaude (se gli garba) di tanto in tanto, fa coretti stile Chiesa e via dicendo. Si parla però pur sempre di calcio, di stadio, dove lo sfottò, la goliardia e lo scontro verbale con la tifoseria avversaria, sono il sale ed il pepe dell'evento. Suvvia, non facciamo le educande, quando nemmeno nei collegi esistono più. Ovvio che ci sono dei limiti e lo sfottò non dovrebbe mai superare la soglia del rispetto, specie per i morti (di qualunque colore avessero la maglia). La “querelle” sui cori discriminatori, invece, fa piuttosto sorridere, soprattutto perché è a senso unico e trova l'applicazione delle sanzioni solo se i cori stessi partono dalla curva sud juventina e vanno verso la solita, medesima, unica direzione. Ieri sera la curva sud è tornata a cantare e la differenza si è sentita, in tutto e per tutto. Cosa sarebbe uno stadio senza passione, tifo, bolgia? Avete mai visto una partita del campionato argentino? Avete notato il tifo assordante che accompagna le squadre per tutto l'arco della gara? Non è emozione allo stato puro? O preferite l'assordante silenzio di marionette sedute che osservano la partita con aria quasi indifferente e a tratti annoiata, perché l'importante è far vedere di essere presenti all'evento, con un selfie o un video da pubblicare sui social? E' giusto che ci siano delle regole, anzi è necessario. E' però altrettanto necessario che le regole vengano rispettate da tutti e che non servano solo per imbrigliare la passione, bensì per veicolarla al meglio. Bentornata curva sud. Ci sei mancata tanto. (alla faccia di chi ti vuole male e fa di tutto per metterti in cattiva luce). "Solo per la maglia": sempre.