Quel destro che portò alla conquista della Champions League...

Sedici anni fa, un calcio di punizione battuto dal capitano in modo molto simile a quello di ieri spianò la strada per il trionfo di Roma
12.04.2012 22:50 di  Francesco Carini   vedi letture
Quel destro che portò alla conquista della Champions League...
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Un calcio piazzato come allora, tirato nello stesso angolo e con il medesimo boato a fare da sfondo. Il 20/03/1996 la vittima fu il Real Madrid, ieri era la Lazio. Sembra non sia passata neanche una settimana vedendo quel giovanotto con la maglia numero 10 sulle spalle, invece sono trascorsi ben sedici anni.
Due mesi dopo quel meraviglioso quarto di finale i bianconeri salirono sul tetto d'Europa, oggi si giocano lo scudetto. Nel match disputato al “Delle Alpi”, un giovanissimo "Pinturicchio" e Michele Padovano fissarono il punteggio sul 2 a 0, ribaltando l’1 a 0 dell’andata firmato da Raul, altro Golden Boy che ha fatto la storia del suo club. Da allora ne è passata acqua sotto i ponti, Alex ha trascorso brutti momenti: dall'orribile infortunio subito al “Friuli” nel novembre del ’98, ai costanti dubbi sulla sua tempra e la tenuta atletica nel lunghissimo periodo successivo all’incidente, dalle continue sostituzioni dell’era Capello, alla tremenda esperienza della serie B. Il fenomeno di Conegliano Veneto ha sopportato tutto in silenzio, sempre messo in discussione da allenatori e media costantemente smentiti sul campo, con la calma e la forza dei grandi uomini.

In pochi ce l’avrebbero fatta e Alex Del Piero è uno di quegli eletti.
Fresco di titolo mondiale, è sceso con umiltà negli inferi della serie cadetta riportando Madama in Serie A e vincendo il titolo di capocannoniere. La stagione seguente ha condotto i suoi compagni al terzo posto riproponendosi come re dei bomber. Di lui restano in mente le esultanze dopo ogni prodezza, ma più di ogni altra cosa si ricorda lo sfogo del 18 febbraio 2001, quando, successivamente alla morte del padre, segnò uno dei gol più belli della sua lunga carriera, con un tocco sotto quasi dalla linea di fondo che lasciò senza fiato l’intero “San Nicola” di Bari e zittì i denigratori più feroci.
Ieri Alessandro è entrato dalla panchina, quando tutto ormai faceva presagire che il risultato sarebbe rimasto fissato sull’1 a 1 per l’ennesima beffa stagionale, ed invece il “giovanotto” ha segnato d’astuzia la rete della vittoria, con un destro a girare che come sedici anni fa beffò il portiere avversario. In quel mercoledì di marzo la vittima fu Santiago Cañizares, ieri sera era Luca Marchetti. Anche allora ci si giocava tutto ed anche allora il capitano mise un timbro decisivo per il trionfo finale.