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Maddaloni su Motta: "Abituato ai grandi stress mentali, la società non gli chiederà di vincere subito. Ritiro in Germania un vantaggio. Yildiz? Juve dovrà proteggerlo"

09.07.2024 10:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Maddaloni su Motta: "Abituato ai grandi stress mentali, la società non gli chiederà di vincere subito. Ritiro in Germania un vantaggio. Yildiz? Juve dovrà proteggerlo"
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© foto di Ufficio Stampa Acn Siena

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex allenatore della Primavera con cui vinse il torneo di Viareggio e vice di Ciro Ferrara nell'esperienza bianconera della stagione 2009/10, Massimiliano Maddaloni, per parlare degli ultimi avvicendamenti in casa Juve e non solo:

Questi sono i primi giorni in bianconero di Thiago Motta, con l'arrivo in Italia nella serata di domenica e le visite mediche alla Continassa nella giornata di ieri. A tuo parere, il tecnico potrebbe soffrire almeno inizialmente la pressione che è tipica dei grandi club?

"Allenare il Bologna o lo Spezia non è la stessa cosa, quindi inizialmente Thiago Motta avvertirà il peso quotidiano dei media, della società e dei tifosi che chiedono sempre di voler vincere subito. Motta, però, è abituato ad avere questi grandi stress mentali, d'altronde è stato un grande calciatore ed ha giocato in grandi club. Credo che la scelta di cambiare sia stata quella corretta, la società è riuscita ad assicurarsi un allenatore in grado di far giocar bene le proprie squadre e bravo nella valorizzazione dei giovani che si sono poi affermati".

Nelle sue esperienze precedenti, Motta è sempre stato molto brillante dal punto di vista tattico e nell'ultimo anno a Bologna è riuscito a consacrare le sue idee in maniera vincente. Quanto tempo impiegherà prima di riuscirci anche alla Juventus?

"Non credo che ci metterà molto, dipenderà per lo più dalla disponibilità dei giocatori. Motta è un allenatore esigente, richiede molto nell'applicazione quotidiana degli allenamenti e del modo in cui vengono interpretati. Chiederà subito questo tipo di atteggiamento. Vedremo sicuramente una Juventus un po' differente sotto questo punto di vista, anche per le caratteristiche dei calciatori che stanno arrivando dal mercato".

La Juve sta costruendo una squadra per vincere subito, ma per te che cosa gli verrà chiesto dalla società a livello di obiettivi?

"La società chiederà i presupposti per poter vincere nel tempo, non credo sia stata costruita per farlo subito. Loro stanno cercando di creare il giusto mix tra gli investimenti sui giovani di qualità o su quei giocatori che possono avere un ciclo vincente e l'abbassamento del monte ingaggi in modo così da avere quel tipo di sostenibilità che è mancata nel recente passato".

Quanto potrebbe essere importante il fatto di non andare in America a preparare l'inizio della stagione?

"Le tournée sono fatte solo in virtù di guadagnare, è un business per le partite che vengono disputate. La scelta della Germania è la soluzione migliore, la Juve farà degli incontri con squadre europee e più o meno sullo stesso livello di condizione. Riuscire a muoverti a poche ore di volo sarà molto importante per la tenuta fisica e mentale degli atleti, questo sarà un vantaggio che poi si vedrà nel corso della stagione".

Da qui a fine agosto, che altri colpi ti aspetti da Cristiano Giuntoli?

"Credo che da qui alla fine del mercato ci saranno altre situazioni, leggo che stanno cercando un terzino e un difensore centrale. Poi dipenderà molto da come verranno concluse le vicende legate alle partenze di Rabiot e Chiesa, per me verrà fatto un investimento nel reparto di quel giocatore che andrà via".

In che modo il talento di Yildiz riuscirà ad esplodere in questa stagione?

"Yildiz è sicuramente un giocatore su cui punteranno in maniera decisa, lui ha fatto vedere anche agli Europei di essere molto talentuoso. Bisognerà dargli il tempo e la tranquillità per dimostrare il troppo talento, cercando di non stargli troppo addosso e senza pretese asfissianti. La società dovrà esser brava a proteggerlo e metterlo nelle condizioni di poter esprimere le proprie qualità nel prossimo futuro".

Prima mi citavi Chiesa e Rabiot: quale dei due andrà via secondo te?

"Sono due discorsi differenti: per Rabiot è un discorso d'ingaggio, d'altronde i giocatori che guadagnano tanto non sembrano più far parte del prossimo futuro. Penso che la società lo vorrebbe riconfermare per le sue qualità mostrate in campo, ma il nodo principale è legato alle condizioni contrattuali. Per Chiesa è più invece un discorso tecnico, penso che se dovesse arrivar l'offerta giusta potrebbe anche partire ad un anno dalla scadenza".

Si ringrazia Massimiliano Maddaloni per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.