Napoli, ag. Di Lorenzo: "Era rimasto male per il comportamento del club, ma Conte ha cambiato tutto"

22.07.2024 17:10 di  Alessandra Stefanelli   vedi letture
Napoli, ag. Di Lorenzo: "Era rimasto male per il comportamento del club, ma Conte ha cambiato tutto"
TuttoJuve.com

Mario Giuffredi, agente di Giovanni Di Lorenzo, parla così dell'estate burrascosa vissuta dal suo assistito: "Volevo ringraziare tutti i presenti per aver accettato l'invito. Da circa una settimana Giovanni Di Lorenzo, d'accordo col club, ha comunicato tramite una sua lettera la volontà di rimanere al Napoli e continuare il suo percorso di vita e professionale con il club. E il suo percorso di vita privata con la città. Da parte mia, in qualità di agente del calciatore, mi sembra doveroso fare un po' chiarezza su quanto accaduto, su tutto quello che si è detto, ma soprattutto vogliamo fare questa chiarezza per due semplici motivi: il primo è perché ci teniamo, io e il calciatore, che il tifoso del Napoli debba sapere con chiarezza quella che è stata la situazione reale. Non bisogna avere retropensieri negativi sulla persona Di Lorenzo. Il tifoso purtroppo legge quello che scrivono i giornali, quello che dicono le tv, quindi tante volte non sa la verità di ciò che realmente accade. Uno dei motivi per cui ho deciso di fare quest'incontro con la strada è la chiarezza per i tifosi.
Poi c'è un altro motivo. Giovanni è il capitano del Napoli, il capitano del Napoli non sarà mai uguale ai capitani delle squadre del resto del mondo. La fascia di capitano del Napoli è stata indossata dal più grande calciatore di tutti i tempi (Maradona, ndr), vogliamo che tutti abbiano un'idea chiara sulla persona di Giovanni Di Lorenzo e che non sia annebbiata da ciò che si è detto negli ultimi mesi. Vogliamo solo affrontare il cammino del campionato e vogliamo farlo in serenità, senza più tornare su questa vicenda.

Voi sapere quant'è stato difficile il campionato appena finito. Dopo la vittoria dello Scudetto Giovanni si è trovato con dei cambi radicali. C'è stato un cambio d'allenatore, c'è stato un cambio dirigenziale perché è andato via Giuntoli dopo tanti anni ed è arrivato Meluso. E c'è stato un cambio nel modus operandi, col presidente De Laurentiis molto più vivo nella vita della società. Nessuno si aspettava di fare un campionato da decimo posto. Pensate che annata difficile è stata per i calciatori. Da parte di Di Lorenzo, come da parte di tutti i compagni di squadra, sono stati vissuti momenti difficilissimi, ma tutti loro pensavano che a un certo punto sarebbero riusciti a rimettere la squadra in corsa. Invece passava il tempo e le cose peggioravano. Questo a cosa portava? Alla frustrazione nei confronti del ragazzo, portava alla delusione. Si sentiva inerme perché non riusciva a risolvere i problemi. Passando il tempo la situazione è andata sempre peggiorando. E' un ragazzo che ha passato un'annata difficile, che mai pensava di vivere.

In più, oltre all'aspetto tecnico, Giovanni ha dovuto affrontare tanti altri problemi e si è sostituito un po' ai dirigenti. Oltre a fare il calciatore si è dovuto prendere parte di tantissimi problemi, non di natura calcistica, ma anche quei problemi tra la società e la squadra. Quando un giocatore è solo e deve affrontare col presidente tutti i problemi, si arriva alla disperazione e alla frustrazione, non si ha più la forza di reagire. Tutte queste problematiche si sono portate fino alla fine del campionato. Più passavano le domeniche, più diventava pesante la situazione. Nonostante sia arrivato devastato, Giovanni - e lo dico perché ci parlo tutti i giorni, specie alla fine del campionato, come fatto con tutti i giocatori - mi ha sempre detto che se fosse arrivato Antonio Conte sarebbe rimasto, era l'unico allenatore che poteva farlo rimanere. Ma non perché voleva mollare la barca e il club in una situazione difficile, ma perché aveva paura che un altro tipo di allenatore poteva lasciari nella stessa situazione. Conte era l'unico allenatore che gli dava garanzie sotto tutti i punti di vista, anche quello personale perché non avrebbe affrontato da solo tutti i problemi com'è accaduto l'anno scorso. Nelle mie conversazioni con Manna ho sempre detto che Di Lorenzo sarebbe rimasto solo con l'arrivo di Conte.

Poi ci sono state due-tre situazioni che hanno portato a un determinato seguito. La prima, durante Fiorentina-Napoli: Di Lorenzo è in trasferta, non va a giocare la partita, resta in camera perché non stava benissimo; a fine partita, quando la squadra va a prendere il treno, il pullman passa a prendere Di Lorenzo in albergo, provano a chiamare il ragazzo e non risponde al telefono. I dottori entrano nella stanza e trovano il ragazzo collassato. E' stato un episodio dovuto al tanto stress. Il giorno dopo, invece, si ritrova scritto sui giornali che Di Lorenzo ha finto di star male perché aveva un accordo con la Juventus e non voleva andare alla partita. Non poteva esserci cosa più ingenerosa di questa. Di quella situazione c'è rimasto male perché, nonostante il club sapesse dell'accaduto, nessuno della società abbia fatto una smentita a quelle voci infondate.

Poi è arrivato il momento di Napoli-Lecce. Non ricordo un capitano che venga sostituito a tre minuti dalla fine in una squadra già contestata per un'annata bruttissima, prendendosi i fischi di 50 mila persone. Prendersi i fischi individualmente ha un dolore totalmente diverso dai fischi che ti prendi col resto della squadra. E' stato un altro episodio angosciante per il ragazzo. Sono convinto che l'episodio di Napoli-Lecce non sia dovuto alla strategia del presidente De Laurentiis, ma è dovuto a un allenatore che ha fatto una roba neanche nella fantasia più assoluta si può pensare di fare. Una sciagura del signor Calzona. Il presidente non c'entra niente. Ma anche in quell'occasione il ragazzo si sarebbe aspettato che qualcuno spendesse due parole e suo fare", ha concluso.