Losapio: "Euro 2032 ultima chiamata per gli stadi italiani, Allianz Stadium vecchio rispetto agli altri"

15.04.2023 21:45 di  Martino Cozzi   vedi letture
Losapio: "Euro 2032 ultima chiamata per gli stadi italiani, Allianz Stadium vecchio rispetto agli altri"
TuttoJuve.com
© foto di Lorenzo Di Benedetto

In un editoriale pubblicato su TuttoMercatoWebAndrea Losapio ha analizzato così la candidatura dell'Italia agli Europei del 2032: "In settimana c'è stata l'ufficialità della candidatura dell'Italia a ospitare l'Europeo del 2032. Una proposta che ritarda di venti anni rispetto a quella di Euro2012, poi giocato in Polonia e Ucraina - che ora hanno stadi che sono straordinariamente più avanti di noi - e che venne assegnato in circostanze torbide, un po' come quelle di Qatar 2022. Ma questa è un'altra storia. L'Italia, il secondo paese per numero di Mondiali vinti, più due Europei, con uno dei campionati più importanti al mondo, non ospita niente dal 1990. Una vita fa. Se dovesse arrivare il sì per Euro2032 sarebbero passati 42 anni dall'ultima volta, davvero un qualcosa di paradossale.

Euro2032 è l'ultima chiamata per i nostri stadi che sono concettualmente vecchi, vecchissimi. Anche lo Juventus Stadium, meno quello dell'Atalanta che è da concludere - ma che nessuno vive se non il giorno della partita - mentre Udine di fatto non ha portato grandi diversità di introiti. Ma con tutti i vincoli architettonici e tecnici che abbiamo, riusciremo davvero a essere pronti per un evento che è fra nove anni? E soprattutto, come lo saremo? Perché la Turchia, cioè l'altra candidata ad avere la rassegna continentale, sarebbe avanti a noi e nemmeno di poco. Perché sono stati investiti moltissimi soldi da parte dello Stato, da Erdogan in particolare, per riuscire ad ammodernare tutto. Qui si batte sulle scale elicoidali del Franchi per non potere cambiare qualcosa, oppure c'è la discussione se San Siro è da abbattere o meno. Poi arrivano le notizie del pessimismo su La Maura per il Milan: ma va'? Chissà perché. C'è bisogno di chi mette i quattrini ma anche di chi permette di metterli. Non è banale. Siamo il paese dell'infinita burocrazia, delle liti, dello status quo.

Poi c'è la questione Gravina vicepresidente della UEFA, che settimana scorsa svisceravamo QUI ma che sembra avere gettato la maschera sul motivo per cui bisogna essere così vicini. C'è un Europeo da vincere, o meglio, da assegnare. Sembra dietrologia ma alle volte il rasoio di Occam è la soluzione più giusta e la più valida. La cosa più semplice è quella più vicina alla realtà, se non si sovrappone in pieno. Così Gravina potrà fregiarsi, fra qualche mese, di avere portato un'altra grande competizione in Italia 42 anni dopo il Mondiale, magari per farsi rieleggere come presidente della FIGC. A proposito, quando sono le elezioni? Ah, nel 2024.

Una parola sul calcio giocato: dopo l'andata delle coppe c'è la possibilità di avere quattro squadra su sei in semifinale, considerando che una fra Napoli e Milan la perderemo comunque. Davvero c'è bisogno di spendere milioni di euro in stipendi per avere squadre competitive? Non si può essere sostenibili? È un discorso che andava fatto nel 2015, quando il Parma agonizzava e rischiava di lasciare la Serie A a 19 squadre. Si disse che non ci sarebbe stato più un bis. Chiedere alla Sampdoria come finirà a giugno".