La Stampa - Champions allo sprint

Su La Stampa: "Champions allo sprint". La prima Juve di Igor Tudor segnerà un confine nuovo, diverso, per certi versi mai visto: modulo, ruoli, motivazioni. La svolta con ciò che c'era prima - fino alla tappa in riva all'Arno - è tanto radicale quanto profonda: si riparte da Vlahovic la davanti e da un gruppo che deve andare oltre il Genoa - ostacolo pomeridiano allo Stadium - per giocarsi la lunga volata Champions gomito a gomito con le altre cinque pretendenti al quarto posto. La prima Juve disegnata dal tecnico con il Dna bianconero gioca anche con numeri che dal campo arrivano fino al tavolo dove si progetta il futuro: la proprietà guarda e rilancia. «Mancano nove partite alla fine del campionato e tutti, dirigenti, staff, allenatore e calciatori, devono sentire la responsabilità di essere della Juve.

Ora serve dare il massimo...», così fonti vicine all'amministratore delegato di Exor, John Elkann, riportano il suo pensiero. Il rilancio è nei fatti a dimostrare l'impegno della proprietà a rafforzare il club bianconero in campo e fuori: di quindici milioni di euro è il primo versamento già deliberato e, alla luce di quelli che saranno i risultati a fine stagione, è stato preso in considerazione un possibile aumento di capitale fino a 110 milioni di euro. Via Thiago Motta, ecco Tudor. L'organizzazione deve essere la stella polare, ma poi serve affidarsi all'istinto e al cuore: Tudor non vuole «soldatini» dentro un sistema di gioco nel quale l'equilibrio non può comunque venire meno.