L'Unione Sarda - Cagliari-Juve, un giallo: ora spunta l'ipotesi Bari

La collega de L'Unione Sarda, Cristina Cossu, fa il punto sul caso "Is Arenas", sempre più intricato. A due giorni da Cagliari-Juventus, infatti, non si sa ancora dove si giocherà la partita e la Lega calcio sta trattando per andare a Bari. Ecco la ricostruzione riportata dal quotidiano dell'isola:
Stanno cercando un altro stadio dove giocare. A Trieste non si può andare (si scopre che il Nereo Rocco «non è idoneo per la serie A»), così la Lega tratta per Bari, preferibile all’eventualità di una disputa a porte chiuse. Sembra incredibile, abbiamo fatto un salto al contrario. Ieri in tarda serata per Cagliari- Juventus non c’erano notizie ufficiali. Forse se tutti facessero un passettino indietro si potrebbe risolvere una querelle che sta rasentando l’assurdità e sedicimila tifosi andrebbero felici e contenti a Is Arenas a vedere la partita di Natale che la Sardegna intera aspetta. Le ultime della notte sono le seguenti. Mauro Contini non firma niente se non lo fanno prima «le autorità competenti». Il prefetto afferma che non può dire sì, visto che qualche giorno fa il sindaco ha ritenuto, «in seguito all’ultima riunione della Commissione di vigilanza, che ha ribadito le carenze sotto il profilo della sicurezza, che non sussistano più le condizioni per autorizzare l’utilizzo della struttura». Il vice prefetto sostiene che loro (cioè la Commissione di vigilanza) esprimono soltanto pareri, non danno permessi per gli incontri. Hanno presentato un ultimatum a Cellino (trenta giorni) e soltanto allo scadere del termine giudicheranno se Is Arenas può avere la patente di agibilità totale. Intanto salta fuori che lo stadio di Trieste «non è idoneo per la serie A», lo scrive la questura, gli mancano videosoveglianza e tornelli, quindi niente da fare. Ma ancora non si è persa l’ultima speranza: potrebbe essere un film già visto e alla fine ecco l’ok per Quartu. Ma con il trascorrere delle ore la situazione peggiora. Ieri mattina la Lega calcio ha mandato una lettera al prefetto di Cagliari, Alessio Giuffrida, “implorando” un via libera per il match. Spiega nella nota il direttore generale, Marco Brunelli, che «considerato l’utilizzo dello stadio nelle gare casalinghe fin qui disputate, e viste le considerazioni dell’Osservatorio nazionale sulla manifestazioni sportive, si chiede un nulla osta dal punto di vista dell’ordine pubblico e della sicurezza». E, dato che il tempo stringe, sarebbe urgente avere una risposta, «al più tardi nella giornata odierna». Contemporaneamente il Cagliari calcio - come è avvenuto finora - ha inviato una nota in Municipio in cui si chiede che il sindaco conceda il benestare per lo spettacolo. Ieri si è pure riunito il Gos (il gruppo operativo di sicurezza composto dalle forze dell’ordine e da rappresentanti dell’amministrazione e della società), un organismo che ha l’obbligo di fare il punto della situazione sempre, in vista di una partita. Hanno preso in esame le solite questioni: steward, pronto soccorso, piano del traffico, eccetera. Dovrebbero aver riferito al questore che è tutto a posto. Eppure - nonostante un’azione di diplomazia congiunta che manco in un ministero degli esteri - il muro resta. Tanto che i vertici della Lega calcio hanno dovuto iniziare a mettere in campo un piano B. Ci sarebbe Parma, ma di sera si rischiano ghiaccio e impraticabilità. Si dirotta verso Bari, da dove danno una disponibilità di massima, oggi potrebbero confermare. E se entro mezzogiorno qualcosa non cambia, si ufficializzerà il “San Nicola”. Intanto il vice prefetto vicario, Carolina Bellantoni, che coordina la Commissione provinciale di vigilanza, sottolinea il suo enorme disappunto perché quasi nessuno ha compreso il cammino burocratico percorso da agosto a oggi. In sintesi, «la prefettura non lavora per la partita ma per l’agibilità, noi diamo soltanto pareri e quello definitivo ci sarà allo scadere dei trenta giorni concessi al Cagliari calcio per terminare l’opera e rispondere a tutte le richieste ». Per farla breve: certificazioni, relazioni, dichiarazioni. Inoltre vogliono tutti i verbali prodotti dal principio. Ancora: un’elaborazione definitiva del progetto, comprese le varianti approvate. «In assenza, verrà avviata la procedura per l’archiviazione della pratica». Insiste Bellantoni: «È il sindaco che dà la licenza di agibilità, su parere della prefettura, noi non abbiamo mai autorizzato nulla, né concesso deroghe di sorta, abbiamo fatto soltanto sedute istruttorie. Le ordinanze prefettizie delle precedenti partite limitavano l’accesso allo stadio a determinati tifosi e settori. Ripeto: l’autorizzazione allo spettacolo non è nostra competenza».