Koulibaly: "Sarri è un pazzo in senso positivo. Nacque mio figlio, mi disse che aveva bisogno di me e mi tenne in panchina"

Intervistato da theplayerstribune, Koulibaly ha raccontato un aneddoto risalente al 2016 e con Maurizio Sarri come protagonista. Il Napoli doveva affrontare il Sassuolo, ma nelle stesse ore la moglie del senegalese stava mettendo al mondo suo figlio: "Chiesi un permesso, ma lui mi rispose no. Ho bisogno di te stasera, Kouli. Mi servi davvero. Non puoi andare, mi diceva". Il difensore, però, non poteva perdersi la nascita del figlio, quindi si mise di traverso: "Faccia quello che vuole. Mi dia una multa, una squalifica, non mi importa. Io vado". Sarri capì: "Va bene puoi andare in ospedale ma poi devi tornare per la partita stasera. Ho bisogno di te, Kouli!". Finita qui? Neanche per sogno.
Alle 13.30 nasce Seni Koulibaly, alle 16 arriva la chiamata di Sarri, che Koulibaly (Kalidou) racconta così: "Questo tipo, devi capire… è pazzo. Lo dico nel senso positivo ma è pazzo! Mi disse: “Kouli? Ma torni? Ho bisogno di te. Ho veramente bisogno di te. Ti prego!” Mia moglie stava ancora recuperando le forze e probabilmente anche lei aveva bisogno di me, ma io non volevo deludere i miei compagni di squadra perché gli voglio davvero bene. E amo la città di Napoli. Mia moglie mi disse di andarci e io andai allo stadio. Stavo iniziando a prepararmi per giocare e Sarri entrò negli spogliatoi e attaccò l’undici di partenza al muro. Io cercavo, cercavo… Non c’era il mio numero!".
Ebbene sì, in quella partita Koulibaly non scese in campo: "Gli chiesi: “Mister, ma sta scherzando?” “Cosa? È una mia scelta.” Mi aveva messo in panchina! Non mi aveva messo neanche titolare! Gli dissi: “Mister, mio figlio, mia moglie. Li ho lasciati lì. Mi ha detto che aveva bisogno di me.” “Sì, abbiamo bisogno di te in panchina".
Per il senegalese, comunque, non è una brutto ricordo: "Tutto quel casino e non giocavo neanche titolare! Ora che ci penso, mi viene da ridere, ma in quel momento mi veniva da piangere. Magari pensi che questa sia una storia negativa. Ma per me questa storia è tutto quello che amo di Napoli. Se la dovessi spiegare, non si capirebbe. È come cercare di spiegare una battuta. Devi venire in città e la sentirai. È pazza sì. Ma calda".