Ora Koopmeiners deve dimostrare di valere i 60 milioni spesi
Torna Teun Koopmeiners, probabilmente dal primo minuto, ed è festa grande. Perché senza di lui la Juventus ha giocato tre partite, vincendo sì con la Lazio - ma in undici contro dieci per più di un'ora, con il rischio di rimanere impantanata sul pari - pareggiando in rimonta con l'Inter (e fino a qui va bene), perdendo poi malissimo contro lo Stoccarda, in una sfida che poteva finire in maniera decisamente peggiore rispetto allo 0-1 finale, se non fosse stato per un super Perin.
È stato il fiore all'occhiello della campagna acquisti, con un lungo braccio di ferro per strapparlo all'Atalanta. Inutile dire che nel calcio di posizione (e di smarcamento) di Thiago Motta sia il centrocampista ideale: può giocare ovunque, da mezza punta al mediano, passando ovviamente per la mezz'ala di un centrocampo a due come visto nella finale di Europa League, dove aveva fatto benissimo in coppia con Ederson. Però il reparto lì è affollato, forse il migliore per quantità e qualità degli interpreti, pur con diverse caratteristiche.
La realtà è che ora Koopmeiners deve dimostrare di valere i 60 milioni spesi. Gol per ora nessuno, qualche guizzo ma senza strabiliare, con l'attenuante di non essersi praticamente allenato durante il mese di agosto, perdendo la brillantezza che poteva esserci dopo le prime settimane di ritiro con Gasperini. Già con l'Udinese è atteso a una risposta, anche se il vero valore lo si vedrà solamente con il rientro dopo le nazionali. Queste tre partite in una settimana possono essere l'assaggio giusto.