Il malumore di Vlahovic lo porta sul mercato già ora? Sarebbe un harakiri

Vlahovic non è felice della sua condizione. Perché dopo anni di Allegri in cui non pensava di fare di meglio, la nuova Juventus non lo mette in condizione di rendere al meglio. Ed è un oggettivamente un problema, con diciotto mesi di contratto e l'idea di un incontro fra gli agenti e la società solamente a mercato chiuso. La sensazione è che a febbraio possa esserci una sorta di resa dei conti, un dentro o fuori che per ora è molto più orientato sulla prima parte, quella di andare via a giugno.

Una sorta di Chiesa bis, ma stavolta con la scelta del serbo di non volere restare. Questo impiglierebbe ulteriormente le cose, perché poi toccherà trovare una destinazione interessante e gradita a Vlahovic che, dodici mesi dopo, sarebbe libero di firmare con chiunque. Probabilmente senza arrivare alle vette dei 12 milioni di euro netti che prenderà in questi due anni - a causa del bonus alla firma spalmato negli ultimi due anni di contratto - ma forse con la possibilità di trovare chi gli consegnerà un discreto assegno per scegliere la propria squadra.

È uno scenario che non va sottovalutato per niente. Per questo si legge di interessamenti e di possibili scambi, anche se sembra un'opera di difficile realizzazione, soprattutto a gennaio. Poi a giugno si vedrà, ben sapendo che è il calciatore ad avere il coltello dalla parte del manico. Cederlo ora però sarebbe un vero e proprio harakiri, un suicidio, perché di alternative ce ne sono ben poche. Certo, poi bisognerebbe capire il perché del malumore di Vlahovic, unica punta in rosa, ma questa è un'altra storia.