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L'opinione di Marocchino: "Juve da 6.5, si sente la mancanza di Chiesa e Rabiot. In attacco ci vuole un Mandzukic, sul derby della Mole..."

09.01.2025 13:30 di  Mirko Di Natale   vedi letture
ESCLUSIVA TJ - L'opinione di Marocchino: "Juve da 6.5,  si sente la mancanza di Chiesa e Rabiot. In attacco ci vuole un Mandzukic, sul derby della Mole..."
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"Cosa mi aspetto dall'anno nuovo? Una certa freddezza nel portare a casa dei risultati che sono alla portata della squadra". Pensieri e parole di Domenico Marocchino, ex centrocampista bianconero degli anni '80, che in esclusiva ai microfoni di Tuttojuve ha commentato gli ultimi avvicensamenti in casa Juve e ha aggiunto: "Il farsi riprendere in vantaggio è un segnale che un qualcosa non funziona nell'assetto della squadra e nella testa dei giocatori. E anche un po' più di concretezza, un po' più di 'corto muso' come diceva Allegri che è una persona intelligente".

Quando parli di concoretezza, ti riferisci al fatto che l'attacco segna poco e in particolare il discorso è in riferimento alle prestazioni di Vlahovic?

"No, i tre reparti sono abbastanza simili come rendimento. La mia valutazione personale, per ogni zona di campo, è di 6.5. C'è una costante nel loro andamento, con la prospettiva di un discreto miglioramento che possa avvenire. I motivi possono essere tanti: per la difesa possono essere gli infortuni, a centrocampo nessuno era dispiaciuto della perdita di Chiesa e Rabiot che, a mio parere, potevano giocare ancora alla grande in questa Juventus. Non ho poi capito la cessione del francese per andare a prendere un giocatore di cui non eri sicuro, ma c'è da dire che era entrato in quel meccanismo in cui tutto ciò che era 'Allegriano' era da rottamare. Si è partiti con il pensiero quasi totale che Allegri non era in grado di far giocare bene la squadra, poi quando è arrivato un allenatore con altre caratteristiche e con una rosa strutturata in maniera differente si pensava che i problemi fossero stati risolti dopo la prima vittoria col Como. Ma non era così, anche se il rendimento non è così cattivo come qualcuno vuol far passare".

Il chiaro riferimento è a Thiago Motta...

"Forse qualcuno pensava che riuscisse a giocare sulla stessa falsariga del Bologna, dove i due esterni Orsolini e Ndoye segnavano tanto e c'era una punta che sapeva giocare coi compagni. Qui le caratteristiche degli esterni e dell'attaccante sono diverse, questo mi sembra fuori discussione".

Mi soffermo su Vlahovic: non è vicino al rinnovo e c'è interesse da parte dei club inglesi. Cosa faresti con lui?

"Il problema di Vlahovic è di mettere in pratica una certa logica calcistica, al di là del fatto che la sua media sia di un gol quasi ogni due partite. Poi va bene che calcia i rigori, ma sono comunque numeri da tenere in considerazione. Lui non fa reparto da solo, ha bisogno di avere il gioco dal centrocampo per poter finalizzare di più. Se nella Juventus fai 8 passaggi prima di arrivare a Vlahovic, è chiaro che diventa una situazione come Fort Apache. Ha altre caratteristiche, non è che può giocar da solo come Mandzukic o non è come Tevez che partiva in progressione. Poi è chiaro che tutti i reparti devono portare un quantitativo di gol, basta prendere d'esempio i giocatori dell'Atalanta e confrontarli con quelli bianconeri".

Quindi preferiresti avere una punta che giochi più per lui?

"No, preferirei avere almeno due punte. Siamo passati da averne quattro a una, non è normale. Qualcuno dice che il reparto difensivo deve essere rafforzato, ok ma l'attacco? Se si fa male Vlahovic, chi gioca il tornante che non è capace di agire spalle alla porta? Avessimo avuto Milik o Kean a disposizione, tutto avrebbe avuto più un senso".

Il direttore Giuntoli, che sta lavorando anche sull'attaccante, su che tipo di profilo dovrebbe andare?

"Un attaccante delle caratteristiche di Mandzukic, se esistesse e fosse ancora a disposizione. Leggevo di Raspadori, ma ha fatto 4 gol e non capisco se è un attaccante o un centrocampista. Ma poi, allargando il discorso, si dovrà arrivare a prendere una decisione: se continuare così, oppure passare a due in avanti. Se dovessi cambiare modulo, c'è da capire chi sarà in grado di poterlo affiancare".

Domanda finale: chi vincerà il derby della Mole?

"La vincerà la squadra migliore, ma a me anche l'1-0 non andrebbe male. Il calcio è fatto anche di altri fattori, puoi vincere pur giocando male".

Si ringrazia Domenico Marocchino per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.