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Zauli sulla NG: "Girone C più scomodo degli altri, ma farà buonissimo campionato. Colpito da Papadoupolos. Miretti? Penso voglia tornare con status da titolare"

10.09.2024 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Zauli sulla NG: "Girone C più scomodo degli altri, ma farà buonissimo campionato. Colpito da Papadoupolos. Miretti? Penso voglia tornare con status da titolare"
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La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex allenatore dell'U19 e della Next Gen bianconera tra il 2019 e il 2022, Lamberto Zauli, per parlare approfonditamente del momento della squadra di Montero e non solo:

L'avvio della Next Gen non è stato tra i migliori, quale è la tua opinione a riguardo?

"Non è partita bene, ci sono però dei volti nuovi - tra cui molti giovani - e bisognerà avere solo un po' di pazienza. Le individualità di questa squadra sono importanti, ma ci vuole sempre un po' di tempo prima che il tutto si amalgami a dovere. Inizialmente ci sono sempre delle difficoltà, pian piano però la squadra riuscirà a fare un buonissimo campionato. Anche se il girone C, per esperienza, è un po' più scomodo rispetto agli altri due".

Perché il girone C, da te appena citato, è più scomodo rispetto all'A e al B?

"Li ho giocati tutti e tre, per cui posso esprimere la mia opinione: la differenza è che al Sud c'è più pressione anche nelle piccole piazze. Il giocatore, nel momento in cui affronta tutto questo al Nord, la vive quasi come un gioco e le pressioni sono solo interne. Le squadre, al di là di quelle blasonate come Catania, Avellino, Foggia, Benevento e Crotone, sono di conseguenza più nervose e portate a battagliare fino all'ultimo".

Non è facile per i calciatori, di sicuro non lo è nemmeno per Paolo Montero che è arrivato soltanto da pochi mesi.

"Non è mai semplice, oltretutto perché è una squadra atipica che si basa molto sulla crescita dei giovani di prospettiva. L'obiettivo è quello di portare più ragazzi in prima squadra, come sta ormai succedendo in maniera abituale. La qualità della società e del mister, abbinata a quella dei calciatori, farà sì che la Juventus Next Gen riuscirà a diventare una realtà importante anche nel girone C. Servirà, a mio avviso, solo un po' di tempo".

Tra i molti arrivi, chi ha rubato subito l'occhio è sicuramente Afena-Gyan. Ma tra quelli visti, c'è qualcuno di cui vorresti parlare?

"A me in queste partite è piaciuto molto, al di là dell'espulsione col Catania, Papadoupolos che è appena arrivato dal Genoa. Mi è caduto l'occhio sul suo modo di provare il dribbling e l'uno contro uno in continuazione, si vede che è un ragazzo di personalità e dotato di una buonissima tecnica. E' un centrocampista offensivo a cui piace cercare il tiro in porta, per me sta facendo bene. Un altro che cito è sicuramente Stivanello che è ormai al secondo anno in questa categoria, poi c'è Macca che ho affrontato lo scorso anno da avversario e mi aveva già destato una buonissima impressione. Questi sono tutti ragazzi che hanno già maturato delle loro esperienze in questa categoria, per questo sono sicuro che i risultati miglioreranno nel momento in cui inizieranno ad affiatarsi e a conoscersi di più".

Riusciranno a centrare l'obiettivo play-off? 

"La qualificazione ai play-off è molto importante per i ragazzi e l'allenatore, perché vincere aiuta a crescere, ma lì l'obiettivo in Next Gen è quello di dimostrare la crescita costante dei ragazzi in modo da abituarli ad esser pronti per Thiago Motta in prima squadra".

Mi soffermo sui play-off: con te nel 2022 e lo scorso anno, sicuramente è mancata un po' di fortuna. Perché altrimenti la Juve sarebbe stata all'altezza di ottenere la promozione in Serie B.

"I play-off sono partite secche in cui c'è sempre grande equilibrio, lì è fondamentale anche l'episodio che fa vincere o perdere a seconda di come capita. Credo che, in realtà, si possa parlare già di buonissima stagione nel momento in cui riesci a superare uno o più turni della manifestazione".

Con te abbiamo visto l'ascesa di giocatori come De Winter, Barrenechea, Iling Jr e Soulé che sono ora in pianta stabile nelle prime squadre di molti club importanti italiani ed esteri. Ti ha sorpreso il fatto che nessuno di loro sia ora in pianta stabile in prima squadra?

"Con me c'erano anche Miretti e Fagioli, ne ho avuti moltissimi e buona parte di loro sta giocando con un buon rendimento in Italia e in Europa. Non voglio entrare nel discorso economico che una società mette in luce nella gestione dei giocatori, ma posso dire che se in molti sono riusciti ad arrivare in grandi club significa che la Juventus, in questi anni, ha fatto davvero un buonissimo lavoro".

Che stagione ti aspetti da Fagioli?

"Mi auguro che, con tutto quello che è successo lo scorso anno, abbia capito che i ragazzi in possesso di un grande talento devono soltanto pensare a migliorarsi giorno per giorno. Nico dovrà affrontare la stagione in corso con questa mentalità, perché la sua personalità e le sue giocate sempre importanti possono consentirgli di fare un'ottima annata alla Juventus".

Mentre Miretti, ora in prestito al Genoa, tornerà a Torino da protagonista?

"E' un ragazzo che ha fatto benissimo fin da subito con me, ha un talento incredibile e mi auguro che possa rientrare alla grande alla Juve. Anche in base a quanto ho vissuto da calciatore, il fatto di cambiare ambiente e di abbandonare la comfort zone mi ha sempre fatto crescere. Il Genoa è un club molto importante, penso che il suo obiettivo sia quello di ritornare con lo status di un titolare. E credo sia la prima volta che si allontani da Torino per un'esperienza del genere, quindi lo guarderò con curiosità e con grande affetto".

Ti ha convinto la nuova Juventus di Thiago Motta, reduce da 7 punti in 3 partite, a livello di gioco?

"Non dobbiamo guardare i punti, poteva averne 9 o 5 e questo lascia sempre il tempo che trova. Oltre al modo di giocare, sono cambiati anche tanti giocatori e per me Thiago sta impostando un gioco propositivo di palleggio e di palle filtranti. La Juventus è un club abituato a stare sempre al vertice, ci vorrà del tempo ma sono convinto che già dal primo anno si vedrà un qualcosa di straordinario".

Prima mi hai citato Papadoupolos, ora invece alla stessa domanda quale nome risponderai?

"Rispondo Savona e Mbangula, li conosco in quanto si sono allenati con la mia Juve. Già all'epoca ero colpito dall'intelligenza e il carattere di Savona e dal modo di puntare l'uomo di Mbangula. C'è stato molto rumore attorno alle loro prestazioni, ma sono ragazzi di gamba e cresciuti in casa a dimostrazione, ancora di più, di quanto possa servire la Next Gen. Mi sta piacendo molto Cambiaso in quanto è polivalente e cresce di partita in partita, poi c'è Cabal e aspetto dei nuovi un po' più di continuità".

Si ringrazia Lamberto Zauli per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.