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Il pensiero di Bosco: "Juve in un equivoco, ci vorrebbe una rifondazione. Motta più integralista di Sarri, conosce le eccellenze e non i gregari. Su Allegri..."

31.01.2025 17:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Il pensiero di Bosco: "Juve in un equivoco, ci vorrebbe una rifondazione. Motta più integralista di Sarri, conosce le eccellenze e non i gregari. Su Allegri..."
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La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il collega che ha lavorato per le più importanti testate italiane (dal Corriere alla Gazzetta fino ad arrivare alla Rai) e nostro editorialista con la rubrica "L'Imboscata", Andrea Bosco, per affrontare insieme i temi di attualità di casa Juventus e non solo:

Perché l'incostanza di risultati e questo momento negativo? Che idea ti stai facendo dell'ultimo periodo?

"La Juve sta vivendo questa situazione perché è attualmente all'interno di un grande equivoco: c'è un progetto affidato ad un allenatore che aveva iniziato benissimo e che si è perso con evidenza per strada, che forse non ha capito in quale società è capitato e che continua a parlare della storia bianconera che non conosce".

Cosa intendi? In che senso non conosce la storia bianconera?

"Forse conosce solo le punte delle eccellenze come Del Piero, Baggio e Zidane, ma non sa chi sono i vari Di Livio, Padoin, Torricelli e tutti i gregari che non determinano i risultati ma che creano le condizioni per cui i vari fuoriclasse ti possono portare alla vittoria. Questo è quel che riguarda Motta".

Quindi l'equivoco non è solo Motta?

"No, affatto. L'equivoco è poi nella società: Giuntoli è arrivato con delle ottime credenziali da Napoli, ma è sconcertante aver investito 143mln per tre giocatori come Douglas Luiz, Koopmeiners e Nico Gonzalez. Sull'olandese, francamente, avevo tutte le riserve del mondo poiché è il classico giocatore di Gasperini che rende solo in quel contesto e fallisce altrove. Chi è andato via come il 'Papu' Gomez si è successivamente ridimensionato".

Immagino, poi, che il discorso non riguarda solo Giuntoli. Esatto?

"Sì, non è pensabile che il presidente sia l'avvocato del proprietario della Juventus. Il presidente Ferrero che cosa ne sa di pallone, soprattutto in un momento difficile come quello che sta vivendo attualmente la squadra. E così a cascata gli altri dirigenti".

Visto che hai ben disegnato la situazione, a quali soluzioni possiamo pensare?

"Ci vorrebbe una rifondazione, ma non è semplice. Parto da lontano e dall'allenatore. C'è qualcuno, anche con qualche ragione, che sta mettendo in discussione Thiago Motta e i risultati non sono quelli auspicati. Nessuno si aspettava che si primeggiasse in tutte le competizioni, ma nemmeno una decrescita così costante. La Juventus fa un passo avanti e tre indietro ogni settimana. Il punto è: se licenzi Motta, chi prendi?".

Bella domanda, tu cosa rispondi?

"Non è che puoi prendere un traghettatore o un bravissimo allenatore come Tudor o De Zerbi, non è così che possa avvenire una svolta. Probabilmente si doveva prendere Conte che sarebbe tornato a Torino volentieri e alle sue condizioni, la Juventus poi non mi risulta che abbia mai fatto una proposta a Gasperini. Quindi dovresti andare a cercare un profilo come Zidane o Deschamps che in Italia non ci sono, altrimenti dovresti fare una cosa da avvocato Agnelli e presentarti a casa di Klopp e dirgli: 'Lo so che non alleni più, ma ti faccio un'offerta irrinunciabile per venire da me'".

Klopp è una bella chiamata, mentre in società vorresti qualcuno di particolare?

"Vorrei sia Michel Platini che Alessandro Del Piero, vorrei che la Juventus fosse restituita agli juventini. Ma ci sono due problemi: il primo è che di juventini ce ne sono ben pochi (anche se Giuntoli ha confessato di esserlo sempre stato), il secondo è che ci sono pochi italiani. La Juventus ha sempre avuto uno zoccolo duro di italiani bravi e di eccellenza, non solo di gregari. Mi aspetterei che per una rifondazione si andasse a cedere Douglas Luiz per acquistare Tonali. E' un giocatore che piace, questo lo so".

Mi hai parlato di equivoci, ma i tifosi specialmente sui social stanno individuando i responsabili. Se dovessi chiederlo a te, cosa mi risponderesti?

"Per me la colpa è di tutti, equidivisa tra proprietà, dirigenza, direttore tecnico e sportivo, allenatori e giocatori. Non è che questi ultimi siano esenti da colpe. Io condivido il pensiero di Fabio Capello, ovvero che la Juventus di Motta sia prigioniera dei principi del suo allenatore e che faccia il compitino. Sotto questo profilo bisogna ricredersi su di lui, per come gioca la sua Juve è addirittura più integralista di Sarri".

Pensi sia presunzione la sua?

Ha una certa dose di eccessiva presunzione e si inventa situazioni improbabili come McKennie terzino o Nico falso nueve, cose che non stanno ne in cielo ne in terra a mio parere. Motta cambia i giocatori ma il modulo resta sempre lo stesso, non funziona così. Se tu sei il Real o il City dell'anno scorso e sei in grado di imporre il tuo gioco magari funziona anche, ma se sei la Juve di oggi che fa fatica anche a giocare con il Venezia non devi avere questa spocchia perché non sei in grado. Anche perché questa stagione mi ricorda tanto quella di Gigi Maifredi".

Al tifoso che sta leggendo verrà qualche brivido, o più semplicemente scuoterà la testa perché concorderà con il tuo paragone.

"L'annata di Maifredi fu un disastro anche per delle incomprensioni con i giocatori, un po' quello che sta accadendo adesso con Motta e i vari Danilo, Vlahovic, Gatti e altri. Si vede, traspare questa cosa, non è vero che sono uniti e compatti. A fine stagione Maifredi e Montezemolo vennero mandati via, la proprietà richiamò Boniperti e il nuovo allenatore fu Trapattoni. Si tornò al passato".

Mi stai dicendo in qualche modo che tornerà Massimiliano Allegri il prossimo anno?

"Con il materiale a disposizione di Motta e l'esperienza, perché tra Allegri e Motta è 6-0 6-0 6-0, per me potrebbe far meglio. La sua Juventus aveva meno qualità di quella attuale. E' stato molto criticato, anche giustamente per degli errori che ha commesso, ma non dimenticherò mai una cosa: è stato lasciato da solo nella tempesta in cui è incappata la società per la vicenda plusvalenze. E ci è uscito senza aver bisogno di nessuno".

Pensi da tifoso che la Juve possa risalire la china e chiudere al meglio la stagione?

"A questa domanda non so rispondere e non me la sento nemmeno di fare un pronostico. Temo che la Juventus sia ancora un oggetto misterioso e che sia esposta ai venti e alle tempeste contro tutti. Io non sono sicuro di una vittoria contro l'Empoli nella prossima giornata, così come riuscire a sbancare Como. Me lo dicono i risultati, perché questa è la squadra che ha pareggiato col Venezia e con altre squadre di medio-bassa classifica".

Ci sarà un modo però per uscire da tutto questo, no?

"Sì, provando a dargli un'identità diversa. Eppure gli investimenti ci sono stati, ma si sono rivelati non produttivi fino a questo momento. A parte quelli estivi già citati, ma chi è questo terzino portoghese che hanno preso a destra? Ed è arrivato il difensore dal Chelsea che faceva panchina. L'attaccante mi sembra bravo, ecco io lo farei giocare con Vlahovic".

Si ringrazia Andrea Bosco per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.