A MENTE FREDDA - Juve ha ragione Gatti, ma guai a crocifiggere Vlahovic
Se dovessimo sintetizzare il pareggio della Juve contro il Cagliari, potremmo prendere in prestito le dichiarazioni di Gatti nel post gara. Il difensore bianconero non cerca scuse, anzi: “Niente alibi oggi, era una partita da vincere a qualsiasi costo, c'è grandissimo rammarico perché soprattutto in casa bisogna fare bottino pieno”. A differenze delle tre partite casalinghe chiuse a reti bianche, questa volta la squadra di Motta ha creato eccome, scrollandosi di dosso quel possesso palla spesso sterile. Le statistiche registrano 74%, ma con 21 tiri, di cui 9 in porta. Inutile sottolineare la più clamorosa delle occasioni, nella ripresa quando Vlahovic mette fuori di sinistro con il portiere avversario a terra. Poteva e doveva essere la rete del 2-0, alias partita chiusa. Dopo le due perle di Lipsia, Dusan risulta ancora decisivo, ma questa volta in senso negativo. Imperdonabile, giuste le critiche, ma la crocifissione sarebbe ingenerosa. Il centravanti serbo è questo: croce e delizia.
Ma già nel primo tempo era possibile raddoppiare, in particolare un paio di volte con Koopmeiners. Se non sfrutti le possibilità che crei, puoi essere punito. La storia insegna e purtroppo si ripete anche per la Juve. Nella fattispecie il pari ospite arriva grazie al secondo calcio di rigore consecutivo causato da Douglas Luiz dopo Lipsia. Sconsiderato l'intervento del brasiliano su Piccoli. A proposito, la riflessione sul brasiliano deve essere sempre più profonda, ormai è lecito parlare di caso. Episodi a parte, l'ex Aston Villa stenta a inserirsi nei meccanismi di Motta, tra lentezza e in qualche caso sufficienza. Urge inversione di tendenza. Questione arbitrale. Nel finale inesistente il secondo giallo che costa l'espulsione a Conceicao, accusato di simulazione. Marinelli sbaglia e purtroppo priva la Juve del portoghese nella prossima gara contro la Lazio, in programma allo Stadium sabato 19 ottobre.