LETTERA DEL TIFOSO Massimiliano: "Messaggi sbagliati"

04.01.2025 18:25 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
LETTERA DEL TIFOSO Massimiliano: "Messaggi sbagliati"
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Credo che questa Juve, seconda squadra più giovane del campionato dopo il Parma, non abbia il DNA vincente. Se punti a costruire una formazione di ragazzini "Generazione Z", tagliando di netto tutti coloro che hanno la maturità per gestire i momenti di difficoltà, questi sono i risultati. L'Inter oggi in Italia, la Juve dei 9 scudetti di fila, ma anche il Real, il Bayern, il City, il Liverpool o il Barca di Guardiola, sono o sono stati un mix di giovani promesse in rampa di lancio "guidati" dalla saggezza e dalla personalità di giocatori un po' più datati che hanno o avevano la capacità di leggere la realtà del momento, imporre il loro DNA vincente e trascinare i giovani nei momenti cruciali delle partite.

Ecco, oggi a noi manca tutto questo. Forse dovremmo tornare a pensare ad un mix di giovani dall'alto potenziale (Conceicao, Mbangula, Yilidz, Thuram, etc.) con giocatori over 27/28 in grado di trasmettere loro il senso della "sofferenza" sportiva e la necessità di buttare il cuore oltre l'ostacolo in nome di un unico risultato: la vittoria "ad ogni costo" (sportivamente parlando, s'intende).

Avere un DG che invece predica pazienza e solo pazienza od un allenatore che afferma di non avere l'ossessione della vittoria e gratifica i giocatori anche dopo l'ennesimo pareggio (lasciamo stare la partita di ieri sera), di certo non aiuta a ritrovare quello spirito che ha sempre contraddistinto il DNA bianconero: la vittoria non è importante ma l'unica cosa che conta.

La Juve non è nata per "attendere", ma per vincere. E se dai vertici societari questo messaggio non arriva forte e chiaro, come purtroppo parrebbe di leggere dalle parole di coloro che si presentano davanti ai microfoni, allora abbiamo un problema.

E' preoccupante che il capitano Locatelli si presenti davanti ai microfoni, con la flemma di colui che si è appena alzato dall'abbuffata del pranzo di Natale, per dire che "E' tutta esperienza". Ricordo, qualche anno fa, Buffon che si presenta in conferenza con gli occhi della tigre dopo la sconfitta a Sassuolo che afferma "Non sono qui, nella Juve, a fare la figura del pellegrino! Questi giovani (e ce l'aveva con Dybala appena arrivato) devono svegliarsi e capire che chi gioca nella Juve deve pensare solo ad una cosa, a vincere, oggi, non domani!"

Questo spirito si è perso. Cerchiamo quindi, sin da questo mercato di riparazione, di trovare calciatori "abituati a vincere" e non giovani promesse per le quali, al momento, vale il motto "l'importante è partecipare".

Massimiliano